Musica italiana in lutto per la tragica notizia che ha visto come protagonista Claudio Colmanet: il famoso direttore d’orchestra si è spento a 61 anni
Sembrava una giornata come tutte le altre ed invece per la famiglia Colmanet non è stata affatto così. E’ stata tragica, una di quelle che non si potranno mai più dimenticare visto che la loro guida è passata a miglior vita. Claudio Colmanet, stimato e famoso direttore d’orchestra, è morto nella giornata di ieri in seguito ad un infarto. Secondo quanto riportato dalla moglie pare che l’uomo, 61 anni (compiuti poco più di un mese fa), si era steso un po’ sul letto per andare a riposare. Purtroppo, però, non si sveglierà più. Il suo cuore ha smesso di battere nella sua abitazione a Caupo.
Immediato è stato l’allarme da parte della moglie che ha chiamato l’ambulanza. Il personale del 118, però, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Il violinista e direttore d’orchestra era originario di Seren del Grappa (provincia di Belluno). Purtroppo un malore fulminante lo ha portato via, per sempre, dall’affetto dei suoi cari, parenti ed amici. Come riportato in precedenza a lanciare l’allarme è stata la moglie Flora.
Addio a Claudio Colmanet, stroncato da un infarto a 61 anni
Il tutto è accaduto nella giornata di ieri, domenica 27 agosto, verso le ore 15:30. Prima di uscire per la passeggiata in bicicletta la coppia decide di stendersi sul letto per riposare qualche minuto. Proprio in quegli attimi l’uomo avverte un forte dolore al torace. Alza il braccio, cade all’indietro e purtroppo non si rialza più. La salma è a disposizione dei famigliari. Un lutto che ha spiazzato completamente il mondo della musica.
I suoi colleghi ed amici fanno fatica a credere che il maestro non sia più al mondo. Uno dei primi ad arrivare nell’abitazione è Pio Sagrillo. Proprio quest’ultimo fa fatica a trattenere le lacrime. I due, fa sapere, erano appena tornati da un viaggio in Brasile per motivi di lavoro. Esattamente una decina di giorni fa. Nel frattempo, sui social network, iniziano ad arrivare i primi messaggi di cordoglio da parte di chi ha avuto l’onore di conoscerlo e di lavorarci insieme in questi anni.
