Patto di stabilità, ministro Crosetto non ha dubbi: “Va cambiato”

Patto di stabilità e non solo, sono tanti gli argomenti trattati da Guido Crosetto: il ministro della Difesa ne ha parlato al quotidiano “La Repubblica”

Per Guido Crosetto non ci sono dubbi: il Patto di stabilità va necessariamente cambiato. Lo ha ribadito anche alla ‘Repubblica’ in cui ha voluto fare un paragone molto importante: “La spada di Damocle è il ritorno alle regole originarie del Patto di stabilità: è impossibile portare i bilanci degli Stati al rispetto dei parametri ordinari“. Successivamente si è fermato sulla richiesta di revisione delle regole fiscali europee. Tanto è vero che ha voluto lanciare un vero e proprio appello a Bruxelles.

Intervista alla 'Repubblica'
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto (Ansa Foto) Notizie.com

Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Credo che serva un approccio da statisti, non da miopi“. Allo stesso tempo, però, ha voluto respingere le critiche da parte di chi sta nutrendo non pochi dubbi sulla manovra: “Leggo calcoli fatti sul Def, ma la manovra si fa sulla Nota di aggiornamento al Def. Io attenderei per capire le effettive esigenze di politica economica“. Poi fa presente che il tema da rispettare non è tanto il valore deficit da rispettare, ma il futuro dell’Europa.

Crosetto chiude, una volta e per sempre, la polemica su Vannacci

Non è affatto un mistero che sono attualmente in corso degli importanti cambiamenti: “La transizione ecologica, la carenza di materie prime e l’avanzamento dei Brics impongono la ridefinizione dei parametri del Patto di stabilità dal puro ragionamento tecnico. Serve una visione di politica macroeconomica che guardi almeno ai prossimi 10-15 anni“. Tanto da svelare la soluzione: “Se vogliamo attrarre investimenti in alcuni settori fondamentali per il futuro dell’Europa bisogna escludere questi investimenti dal Patto di stabilità“.

Intervista alla 'Repubblica'
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto (Ansa Foto) Notizie.com

In conclusione si è soffermato anche sul caso che vede come protagonista il generale (anzi ex) Roberto Vannacci. Le sue dichiarazioni, scritte nel libro “Il mondo al contrario” non hanno fatto per nulla piacere al ministro che ha preso le distanze e lo ha destituito da tutti gli incarichi. Allo stesso tempo ha voluto difendere la premier Giorgia Meloni che, in questa vicenda, non ha voluto esprimersi: “Un suo intervento pubblico non era necessario“. Poi su Cicchitto che crede che dietro di lui possa esserci la mano di Vladimir Putin: “Non parlo di questo“.

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