Strage di Brandizzo, Malorgio (Filt Cgil) a Notizie.com: “Politica, imprese, sindacati. Ognuno faccia la sua parte: mettere al centro la questione sicurezza”

“Ognuno faccia la sua parte. Politica, imprese, sindacati: rimettere al centro la questione sicurezza”. In esclusiva a Notizie.com parla il segretario generale di Filt Cgil Stefano Malorgio, dopo la strage di Brandizzo in cui 5 operai hanno perso la vita travolti da un treno

Una questione di comunicazione, o meglio di mancata comunicazione. Da subito, da quando quel treno che viaggiava poco prima della mezzanotte in direzione di Torino all’altezza della piccola stazione ferroviaria di Brandizzo, ha travolto e ucciso 5 operai delle stessa ditta, intenti a svolgere lavori di manutenzione ordinaria, si è capito che non si è trattato di una tragica fatalità, ma di un errore evidente di qualcuno.

Strage di Brandizzo, Stefano Malorgio a Notizie.com
Treno travolge operai alla stazione di Brandizzo, foto Ansa

Quei binari sui quali i 5 uomini saldavano rotaie, avrebbero dovuto essere morti. Pare invece che un semaforo fosse verde. Così,  quel treno, da capire se passato in ritardo, è transitato tranquillamente  nella convinzione delle 5 vittime che fosse “una cosa alle loro spalle”. Altrimenti non avrebbero iniziato un lavoro che li avrebbe portati inevitabilmente a correre dei rischi. Rischi vitali.

Stando a quello che fino ad ora si è ricostruito nella dinamica della strage, un’autorizzazione sarebbe dovuta arrivare. Prima che gli operai avviassero la manutenzione ordinaria. L’autorizzazione è arrivata effettivamente? E se è arrivata, è stata quella corretta? Sì, l’errore umano verrà accertato con ogni probabilità col trascorrere delle indagini, possibile però che non esita un sistema di controllo che impedisca il dramma che si è compiuto a Brandizzo? La procura di Ivrea lavora insieme al ministero dei Trasporti: bisogna accertare se tutto si sia svolto nel rispetto della legge.

Notizie.com ha girato alcune domande e alcune considerazioni al segretario generale di Filt Cgil Stefano Malorgio, ecco cosa ci ha detto in esclusiva.

Segretario Malorgio, senza entrare nel segreto di una doppia indagine appena avviata da Procura di Ivrea e Mit, cosa si sente di dire partendo dalla strage di Brandizzo costata la vita a 5 operai?

“Chiaramente non entrerò nelle indagini, ma quello che posso dire è che esistono procedure molto rigide dal punto di vista della manutenzione sulla rete ferroviaria. Se quelle procedure sono state rispettate, la strage di Brandizzo non è spiegabile. Quindi qualcosa in quelle procedure non ha funzionato. Al netto della tragedia di ieri, registriamo come sindacato che esiste una forte pressione sulla manutenzione, in generale del nostro Paese e di quella ferroviaria nello specifico”.

Cosa intende quando parla di pressione?

“La pressione nel settore delle infrastrutture deriva dalla costruzione di nuove opere per via del Pnrr; è casata dall’adeguamento delle strutture già esistenti, perchè in Italia abbiamo un’oggettiva situazione di arretratezza. Poi esistono la manutenzione ordinaria e quella straordinaria. Tutti questi elementi insieme, producono la pressione alla quale mi riferivo. Contestualmente c’è poi la pressione per mantenere operativa una determinata struttura sulla quale si sta lavorando…Facciamo un esempio pratico: se siamo in autostrada e incrociamo un cantiere, come automobilisti riteniamo di subire dei disagi. Inevitabilmente tutti questi elementi influiscono, mi ripeto creano pressioni, sulle imprese, sui lavoratori intermedi. Se si resta nell’alveo di pressioni normali, va anche bene, ma se le pressioni sono eccessive, tutto ciò non può andare d’accordo con la sicurezza e la prudenza. Questo è un tema in termini generali che riguarda tutto il nostro Paese, va fatta un’operazione verità”.

Cosa significa che va fatta un’operazione verità?

“Significa che quando si fa manutenzione, si generano conseguentemente  disagi e si dovrebbe/potrebbe arrivare anche al blocco della struttura. Perchè i disagi fanno parte dell’arretratezza che l’Italia sta provando a colmare. E anche alla luce della strage di ieri, oggi incontreremo Rfi”.

Cosa chiederete? Cosa credete vi diranno?

“Non ritengo possano darci informazioni su un’ inchiesta riguardo alla quale è giusto mantenere il massimo del riserbo. Come sindacato chiederemo di andare a verificare se il modello di lavoro è ancora compatibile con questa pressione. Nella giornata di ieri sono morte 7 persone, non 5:  gli operai a Brandizzo e altri due uomini sul lavoro. O questa diventa una vera emergenza nazionale, oppure continueremo a restare nel solco delle dichiarazioni e delle indignazioni”. 

Poi c’è la politica. A lei spetta il compito più arduo e importante…

“Serve chiedere di impegnarsi per un piano nazionale sul tema della sicurezza. Occorre un investimento in tecnologie sulle protezioni dei lavoratori. L’Inail  ha un laboratorio avanzato di ricerca in questo campo. Si deve spingere in questa direzione. Le inchieste servono e serviranno per appurare se dietro un determinato incidente ci sia stato l’errore umano, poi si deve andare oltre. Non limitarsi all’accertamento delle responsabilità, ma agire sull’aggiornamento. Ognuno faccia la sua parte: imprese, politica, sindacati. Anche nelle assemblee con i lavoratori, che nei prossimi giorni sicuramente convocheremo, insisteremo sul rimettere la sicurezza al centro di tutto. Lo chiediamo agli altri, dobbiamo farlo per primi noi”.

 

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