Migranti, Zaia lancia l’allarme: “Siamo in emergenza”

Migranti, il governatore della regione Veneto Luca Zaia ha lanciato l’ennesimo allarme: “Siamo in emergenza”

Non si tratterebbe affatto della prima volta che lancia questo tipo di allarme, ma a quanto pare ne ha davvero abbastanza. Luca Zaia affronta, nuovamente, il problema riguardante i migranti. Tanti, anzi, forse troppi coloro che si trovano nella sua regione, il Veneto. Proprio il governatore ha voluto lanciare un nuovo campanello d’allarme in merito a questo argomento, sostenendo che la situazione è diventata a dir poco insostenibile.

L'allarme di Zaia
Il governatore della regione Veneto, Luca Zaia (Ansa Foto) Notizie.com

A dire il vero ha utilizzato una parola specifica per commentare tutto questo: “emergenza”. Ovvero ha ammesso che la vicenda dei migranti, sempre nella sua regione, siano diventati una emergenza. Alle persone ospitate nelle diverse strutture ha rilasciato qualche importante dichiarazione. Le stesse che non sono passate affatto inosservate: “Dire che 9mila migranti rappresentano una gestione ordinaria per me è decisamente no. Poi non si dica in giro che il Veneto non è ospitale quando è riconosciuto a livello internazionale per il modello di integrazione“.

Veneto, situazione migranti insostenibile: allarme lanciato da Zaia

Il governatore ha continuato dicendo: “Ci sono 550mila persone che si sono integrate in Veneto e che hanno un progetto di vita che hanno trovato il modo di migliorare le proprie condizioni di vita, sono i nostri nuovi veneti e sono il 12% della popolazione dei 5 milioni di veneti. Con queste 9mila persone abbiamo raggiunto i limiti massimi di sostenibilità. Oltre non possiamo più andare“.

L'allarme di Zaia
Il governatore della regione Veneto, Luca Zaia (Ansa Foto) Notizie.com

Ovviamente non si è fatta mancare la “punzecchiatura” nei confronti dell’Europa che ha descritto come “latitante”. “Non è normale che l’Europa percepisca Lampedusa come il confine italiano quando il migrante che arriva dice ‘sono arrivato in Europa’. Un’Europa che non c’è nella redistribuzione dei migranti visto che è uguale a zero. L’Europa deve prendere in mano la situazione“.

In conclusione ha voluto ricordare e ribadire un dato assolutamente da non sottovalutare: “Con certezza che solo l‘8% di quanti sbarcano avranno lo status di profughi, rubiamo posti ai rifugiati veri che scappano dalla morte e dalla fame come i 15mila ucraini che sono giunti in Veneto, per dare spazio a quelli che sono molto spesso migranti economici“.

 

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