Orsa Amarena, nelle ultime ore sono stati individuati i cuccioli: il Parco sta cercando di recuperarli. Gli ultimi aggiornamenti
Nelle ultime ore sono stati avvisati, da parte dei ricercatori, i due cuccioli dell’orsa Amarena. Ricordiamo che quest’ultima, purtroppo, è stata uccisa con un colpo di fucile. Il tutto è avvenuto a San Benedetto dei Marsi. Una notizia che ha sconvolto l’intera comunità e creato la furia e indignazione da parte del mondo animalista. In questo momento le ricerche si stanno intensificando nella zona dell’avvistamento, al fine di catturare i due cuccioli e portarli in salvo.
C’è stato anche un primo tentativo di cattura, ma i risultati non sono stati dei migliori. L’orsa Amarena era diventata il simbolo dell’Abruzzo, soprattutto per via della passione delle ciliegie. Ad uccidere l’esemplare un 56enne del posto. Questo è quello che fanno sapere i carabinieri della compagnia di Avezzano che continuano le proprie indagini. L’uomo si è difeso dicendo di essere stato sorpreso dalla visita dell’orso nel suo territorio. Si è giustificato dicendo: “Ho fatto un guaio, ho avuto paura“.
Uccisione orsa Amarena, scattata la ricerca dei suoi due cuccioli
Adesso, la preoccupazione principale, è esclusivamente rivolta verso i suoi due cuccioli, senza la loro guida principale. Grazie ad alcune segnalazioni, arrivate nel cuore della notte, sono stati individuati. Dopo che la loro madre è stata uccisa i due sono fuggiti per lo spavento ed hanno fatto perdere le proprie tracce. Come riportato in precedenza questa notizia ha scatenato l’indignazione da parte del mondo della rete che ha puntato il dito contro l’uomo.
Anche l’onorevole e presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, Michela Vittoria Brambilla, ha voluto commentare questa vicenda: “Avevamo visto l’orsa Amarena con i suoi cuccioli passeggiare in un paese senza arrecare danno a nessuno: quanto successo è un atto di malvagità gratuito. Ora dobbiamo pensare anche ai suoi cuccioli che non hanno nemmeno l’età per sopravvivere da soli. Ci vorrà tutto l’impegno del nostro personale specializzato per trovarli e farli crescere in modo che possano essere reinseriti in natura“.