Brandizzo, verifica su ultime comunicazioni: attesa per interrogatori

Incidente ferroviario Brandizzo, verifica sulle ultime comunicazioni: c’è attesa per gli interrogatori da parte dei due indagati 

A partire dalla prossima settimana si svolgeranno gli interrogatori dei due indagati in merito all’incidente ferroviario di Brandizzo. Stiamo parlando di Antonio MassaAndrea Girardin Gibin. Ricordiamo che nel corso di questa tragedia sono morti cinque operai che si trovavano sui binari mentre stavano effettuando opere di manutenzione. Le vittime si chiamavano: Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa e Kevin Laganà. Questi ultimi travolti dal treno ad alta velocità.

Verifica sulle ultime comunicazioni
Tragedia Brandizzo (Ansa Foto) Notizie.com

Massa, 46 anni, è addetto della Rfi al cantiere (ovvero la “scorta-ditta”) ed è ancora sotto shock per quanto accaduto. Dagli uffici della Procura di Ivrea parlano di un uomo “completamente distrutto” per quanto successo. Nel frattempo si indaga sui documenti da analizzare e, soprattutto, sulle ultime comunicazioni. Agli atti, a quanto pare, ci sarebbero state alcune telefonate tra lo stesso Massa ed il dirigente movimento di Chivasso che certificherebbero l’assenza del nulla osta per l’avvio del cantiere sui binari.

Brandizzo, il dolore di uno degli indagati: “Ho mandato quei ragazzi a morire”

La procuratrice di Ivrea, Gabriella Viglione, ha commentato in questo modo: “Qualunque cosa gli possa succedere processualmente non sarà mai quello che ha vissuto umanamente“. Da quando si è verificata la tragedia l’uomo non dorme più e piange ininterrottamente, visto che non riesce a fare altro a quelle cinque vittime travolte dal treno. “Ho mandato quei ragazzi a morire” continua a ripetere dal lettino dell’ospedale dove si trova ricoverato.

Verifica sulle ultime comunicazioni
Tragedia Brandizzo (Ansa Foto) Notizie.com

La procuratrice sottolinea che i lavori al cantiere sono iniziati senza alcun nulla osta e che le procedure di sicurezza non siano state per nulla rispettate. Un sospetto che è stato confermato dall’incrocio di tutti gli elementi già raccolti dagli investigatori. In primis dalle telefonate tra Massa e la dirigente di Chivasso. In merito alle registrazioni, di mercoledì 30 agosto alle 23:30, la sala operativa avrebbe fornito all’addetto Rfi a Brandizzo delle fasce orarie nel corso delle quali effettuare i lavori. Nessun ‘via libera’, però, dal cantiere.

A 00:00 Massa richiama Chivasso per ottenere il nulla osta. Il primo treno di linea è già transitato. Possibile che sia stato erroneamente scambiato per il secondo che stava arrivando in quel momento in stazione a 160 chilometri orari. Gli operai, però, si trovavano già sui binari, ma senza ottenere l’ok da parte della centrale. Nella telefonata si sente arrivare il convoglio. Una volta che Massa ricontatta la centrale di Chivasso, purtroppo il dramma si era già consumato.

 

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