La nuova ordinanza firmata dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, sta facendo molto discutere: non mancano affatto le polemiche
La notizia è proprio di pochi minuti fa ed arriva direttamente da Trento. Protagonista il presidente della Provincia in questione, Maurizio Fugatti. Secondo quanto riportato da fonti locali pare che abbia firmato una ordinanza in merito all’orsa F36. Quella che prevede l’abbattimento dell’animale. Quest’ultima identificata dalle analisi genetiche come la responsabile di una aggressione. La stessa che è avvenuta lo scorso 30 luglio, precisamente in località Mandrel.
Vittime due giovani. Non solo: anche di un falso attacco nei confronti di una coppia di escursionisti. Il tutto, però, avvenne nell’ultimo mese di agosto (precisamente il giorno 6), in località Dos del Gal, nel Comune di Sella Giudicarie. Dopo la conferma di questa notizia non sono assolutamente mancate le prime polemiche da parte degli animalisti. Gli stessi che si sono sfogati con alcune frasi che sono state postate sui social network. Ovviamente criticando la scelta di Fugatti.
Trento, il presidente Fugatti ordina l’abbattimento dell’orsa F36
Questo il comunicato ufficiale: “Il Centro del Casteller, di proprietà della Provincia autonoma di Trento e gestito dalle strutture dipendenti dal Dipartimento protezione civile, foreste e fauna, è dotato, all’interno di un più ampio recinto, di tre spazi, indipendenti ma eventualmente tra loro comunicanti, per la collocazione e la captivazione di orsi, dei quali uno è occupato stabilmente dall’orso M49, uno è occupato temporaneamente dall’orsa JJ4 e il terzo deve essere obbligatoriamente lasciato disponibile per poter consentire la collocazione temporanea dell’orso pericoloso MJ5 per il quale è già stata disposta la rimozione ovvero per la gestione di esemplari di grandi carnivori a seguito di situazioni di emergenza o di esigenze cura e riabilitazione in funzione del successivo rilascio a vita libera”.
“Considerato che il grado di pericolosità dell’orso F36 per le persone potrebbe essere ulteriormente confermato, di fatto, solo constatando o meno altri comportamenti pericolosi (ulteriori attacchi con contatto fisico), ma tale approccio non è assolutamente adeguato per garantire, anche in via precauzionale, l’interesse della sicurezza pubblica. Considerato che rispetto a possibili misure alternative alla rimozione va ricordato che eventuali azioni dirette di dissuasione a carico di F36 risulterebbero tecnicamente inadeguate (oltre che difficilmente praticabili) e non sarebbero soluzioni ugualmente valide a scongiurare il pericolo di aggressione da parte di un orso non confidente”.