Il leader di ‘Azione’, Carlo Calenda, è ritornato a parlare dello “scippo” nei confronti del Pd: lo ha fatto in una intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica”
Oramai nel mondo della politica, in particolar modo dal lato dell’opposizione, non si sta parlando d’altro se non della vicenda che vede come protagoniste il partito ‘Azione‘ ed il ‘Partito Democratico‘. Ovvero del vero e proprio “scippo” da parte di Carlo Calenda nei confronti di Elly Schlein. Ricordiamo che 31 persone, tra amministratori e dirigenti dem in Liguria, hanno sposato il progetto presentato dall’ex candidato sindaco della Capitale.
Non si è trattato della prima volta visto che, già in passato, lo stesso era successo con Alessio D’Amato nel Lazio. Ovviamente non sono assolutamente mancate critiche e polemiche. Tanto è vero che lo stesso Calenda ha voluto fare qualche precisazione e chiarezza in merito alla sua posizione. Lo ha fatto in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica“. Affermando, ed allontanando le critiche una volta e per tutte, che il suo intento non è mai stato quello di distruggere il Pd.
Scippo alla Schlein, Calenda: “Pd molto più vicino a Conte ora”
Sempre su questo tema Calenda ha ribadito dicendo: “Il Pd della Schlein si è spostato molto verso la sinistra radicale. Mentre noi siamo interessati a costruire un’area repubblicana composta da liberal democratici, popolari e riformisti che abbia come bussola la cultura di governo. Vedo invece difficile una convivenza nel Pd di anime così diverse”.
Poi ha continuato dicendo: “Da quando i Dem, insieme a Renzi, hanno scelto di salvare i 5S con il Conte 2 hanno costruito un nemico a sinistra. E, come diceva l’antico detto radicale francese ‘pas d’ennemi à gauche’: il Pd ha oggi il suo principale competitor nei 5S. Basti vedere gli applausi alla Festa dell’Unità di Ravenna a Giuseppe Conte.
In conclusione ha ribadito: “Inevitabilmente le proposte della segretaria dem sono rivolte a quell’elettorato. Il Pd è diviso in un pezzo più vicino a Conte che a Draghi e in un altro pezzo più affine a Draghi che a Conte. Noi puntiamo a rappresentare chi si ispira all’esperienza Draghi nel Pd, come del resto nel centrodestra”.