Secondo successo di Jonas Vingegaard alla Vuelta. Il danese a Bejes fa il vuoto e riapre la corsa alla Maglia Rossa. Come reagirà Kuss?
La sfida interna alla Jumbo-Visma sembra essere ufficialmente aperta. Nella sedicesima tappa della Vuelta tutti si aspettavano magari uno scatto negli ultimi chilometri, ma Vingegaard ha deciso di staccare tutti nei primi chilometri. Il danese ha fatto il vuoto guadagnando almeno un minuto sui diretti rivali.
Ora la situazione per la Maglia Rossa potrebbe essere riaperta. Il condizionale è d’obbligo perché non è da escludere che Jumbo abbia deciso di mettere in cassaforte il podio. Ma vedremo nelle prossime tappe come si comporterà il team giallonero.
Il resoconto della tappa
Oggi, come era prevedibile, i migliori non hanno dato molto spazio alla fuga. Nonostante questo, in molti hanno provato a prendere il largo ed alla fine una decina di corridori sono riusciti ad uscire dal gruppo e andare all’attacco. Tra di loro anche il nostro Mattia Cattaneo. I migliori, però, hanno tenuto sempre la situazione sotto controllo andando a chiudere in prossimità della ascesa finale.
A rompere gli indugi è stato proprio Vingegaard. Uno scatto improvviso e a sorpresa tanto che nessuno è riuscito a reagire. Alla fine il danese ha preceduto sul traguardo di Bejes Fisher-Black e Poels. I migliori sono arrivati con almeno un minuto di ritardo ed ora possiamo parlare di Vuelta riaperta.
Le classifiche
Kuss è sempre maglia Rossa, ma ha un vantaggio di 29″ sul compagno di squadra Vingegaard e vedremo cosa succederà nelle prossime tappe. Terzo posto per Roglic, che ha un minuto da gestire su Ayuso per completare il podio tutto Jumbo. In casa Italia il migliore è sempre Antonio Tiberi, ventiduesimo.
Queste, invece, le altre classifiche: Maglia Verde – Kaden Groves; Maglia a Pois – Remco Evenepoel; Maglia Bianca – Juan Ayuso.
La diciassettesima tappa
Sarà un mercoledì che si preannuncia decisivo per la Vuelta considerando l’arrivo sull’Altu de L’Angrilu, ascesa che ha un finale dove non si scende mai sotto il 10% e pendenze massime che raggiungono massimo il 24%. Inoltre, bisogna segnalare che stiamo parlando di una tappa da 124,4 km con altre due salite. Insomma, la resa dei conti è arrivata.