Gli sbarchi in Italia non sembrano essere destinati a fermarsi e un neonato è morto durante le operazioni di soccorso. Intanto la decisione della Germania fa discutere.
L’estate è ormai agli sgoccioli, ma gli sbarchi in Italia non sembrano essere destinati a terminare. La situazione più critica si sta vivendo a Lampedusa dove solo nella giornata di ieri, martedì 12 settembre, sono stati registrati gli arrivi di oltre 5mila persone. E a confermare un quadro critico c’è la fila di barchini sul molo di Favarolo.
Proprio sull’isola nelle scorse ore c’è stata una nuova vittima. Si tratta di un bambino di 5 mesi, finito in acqua durante le operazioni di sbarco. Per il piccolo non c’è stato niente da fare e sulla vicenda ora sono in corso tutti gli approfondimenti del caso per capire se sono stati commessi errori.
La Germania ‘chiude’ le porte all’Italia
La situazione in Italia si fa sempre più complicata per quanto riguarda i migranti e l’aiuto dall’Europa continua a non arrivare. E’ notizia di poco fa la decisione della Germania di non accettare più i richiedenti asilo provenienti dal nostro Paese. Una scelta ufficialmente dovuta all’elevata pressione migratoria verso lo Stato tedesco.
Ma, secondo quanto riferito da Welt, quotidiano tedesco citato da TgCom24, dietro la decisione di Berlino ci sarebbe il no dell’Italia a trasferimenti dalla Germania nell’ambito della Convenzione di Dublino. Infatti, stando alla legge sull’asilo presente in Europa, senza il permesso dell’altro Stato membro, i migranti possono essere rimandati nel Paese di primo ingresso. Da qui la scelta della Germania di chiudere le proprie porte almeno per il momento.
La Francia blinda i confini
Intanto anche la Francia ha deciso di correre ai ripari e blindare i propri confini. Il Paese transalpino sta registrando un numero importante di arrivi e, di conseguenza, si è deciso di aumentare la presenza delle forze dell’ordine nella zona che interessa le Alpi Marittime e l’intero arco alpino. Si tratta di una decisione che ha come obiettivo quello di cercare di diminuire gli ingressi dei profughi.