Continua a essere sempre più complicata la situazione nell’Europa dell’Est. Dal Patto Atlantico già attivo lo schieramento di navi e caccia per essere pronti in caso di necessità: anche gli Stati Uniti pronti a intervenire
Tensione altissima, equilibrio geopolitico a forte rischio. La situazione tra Russia e Ucraina sta raggiungendo livelli decisamente complicati. Per questo motivo la Nato, nell’ambito del proprio sostegno a Kiev, ha deciso di rinforzare il proprio contingente in Europa dell’Est, con l’invio sul posto di uomini e mezzi, comprese navi e jet.
Solamente da parte degli Stati Uniti è al vaglio il dislocamento di 5mila soldati sul Baltico (eventualmente aumentabili) e ben 8500 sono stati messi in pre-allarme dal Pentagono. Il presidente statunitense Joe Biden intanto ha contattato tutti i leader europei per analizzare la situazione sempre più delicata, che chiaramente non ha lasciato indifferente la stessa Russia. Il Cremlino ha infatti criticato aspramente l’atteggiamento della Nato, definendolo una possibile miccia in grado di attivare iniziative della stessa Ucraina nel Donbass.
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Tensione Russia-Nato in Ucraina
Putin intanto si sarebbe anche messo in contatto con il leader cubano Miguel Diaz-Canel per rafforzare una “partnership strategica”, con la minaccia neanche troppo velata di potenziali missioni militari all’estero (quindi in risposta a un possibile aumento di pressione da parte degli Stati Uniti sia a Cuba che ad esempio in Venezuela).
Iniziative in “stile Guerra fredda”, insomma, cui ha fatto seguito l’annuncio da parte degli Stati Uniti (seguiti poi da Gran Bretagna e Australia) dell’evacuazione delle famiglie dei propri diplomatici in Ucraina. Una mossa invece non seguita dall’Unione Europea, che prosegue nella sua ricerca dell’unità, sottolineando però che nel caso in cui la diplomazia fallisse, allora seguirà una risposta internazionale, alludendo a pesantissime sanzioni contro Mosca.