Accoltellò sei persone, tra questi un calciatore di A: arriva la condanna

Accoltellò sei persone all’interno di un centro commerciale, tra questi anche un calciatore di Serie A: arriva la condanna nei confronti dell’omicida

Il 27 ottobre dello scorso anno la città di Assago (provincia di Milano) ha vissuto attimi di terrore per via di un folle. Quest’ultimo ha agito all’interno di un centro commerciale (‘Milanofiori‘), precisamente nel supermercato Carrefour, dove ha preso un coltello da uno scaffale. Iniziando ad utilizzarlo come un’arma accoltellando tutti quelli che aveva davanti a sé. A perdere la vita il cassiere del supermercato, Luis Fernando Ruggieri, che ha cercato di bloccare l’uomo armato.

Arriva la condanna per il killer
Centro commerciale Assago (Ansa Foto) Notizie.com

Cinque, invece, furono le persone che rimasero ferite. Tra queste anche il difensore del Monza, Pablo Marì. Lo spagnolo si trovava con la moglie e la figlia intento a fare la spesa quando è stato colpito alle spalle. Da parte di Andrea Tombolini. Un uomo, con evidenti problemi psichiatrici, che è stato accusato di: omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni. Nelle ultime ore è arrivata la condanna definitiva nei confronti del killer.

Tragedia Assago, accoltellò sei persone al Carrefour: arriva la condanna

Tombolini è stato condannato a 19 anni e 4 mesi di carcere. Questa è la decisione che è stata presa dal gup del capoluogo lombardo, Silvia Perrucci. Nel processo con rito abbreviato. Il pubblico ministero, Paolo Storari, aveva chiesto una condanna a 20 anni di reclusione. Le motivazioni saranno depositate entro (e non oltre) i 90 giorni. L’omicida è stato condannato anche ad un risarcimento, da liquidarsi in separata sede, nei confronti delle parti civili e al pagamento di una provvisionale da 30mila euro per il padre della vittima, Federico Ruggieri, e da 15mila per tutte le altre vittime.

Arriva la condanna per il killer
Centro commerciale Assago (Ansa Foto) Notizie.com

L’uomo continuerà a rimanere all’interno do una struttura, almeno fino a quando la sentenza non sarà del tutto definitiva. Questa mattina si era presentato in aula chiedendo scusa e pentendosi di quello che aveva fatto. “Non so cosa mi abbia preso”. Subito dopo l’arresto disse agli inquirenti: “Ho agito in quel modo dopo aver visto tute quelle persone felici e che stavano bene. Provavo invidia nei loro confronti“. A bloccarlo ed evitare che compisse altri morti è stato un altro ex calciatore di Serie A, Massimo Tarantino. Quest’ultimo diede un calcio alla mano dove aveva impugnato l’arma e fermò (con la collaborazione di altre persone) il folle.

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