Guerra Ucraina, annuncio Lavrov fa ben sperare

Guerra in Ucraina, l’annuncio di Serghei Lavrov fa ben sperare: gli ultimi aggiornamenti

Si è arrivati al giorno numero 578 di conflitto in Ucraina. Continuano ad esserci bombardamenti e attacchi da parte delle forze russe in alcuni territori. Nel frattempo, però, arrivano delle novità importantissime in merito proprio alla guerra. L’annuncio arriva direttamente da Serghei Lavrov. L’attuale ministro della Difesa è intervenuto in conferenza stampa. Subito dopo il suo intervento all’Assemblea generale da parte delle Nazioni Unite.

Ok al negoziato, ma nessun cessate il fuoco
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov (Ansa Foto) Notizie.com

Secondo quanto riportato dallo stesso ministro pare che la Russia abbia deciso di cambiare un po’ le carte in tavola. Solamente “un po'”. Ovvero che il presidente russo, Vladimir Putin, sta prendendo in seria considerazione di avviare i negoziati sull’Ucraina. Al tempo stesso, però, non ha alcuna intenzione di proporre il cessate il fuoco. Segno del fatto che continueranno a lanciare missili, droni e attaccare i militari locali con tutti i loro mezzi e armi a disposizione.

Guerra Ucraina, Lavrov dà il suo ok per i negoziati: ma nessun cessate il fuoco

Questo è il pensiero che lo stesso ministro ha rivolto ai giornalisti. A comunicarlo ci ha pensato direttamente l’agenzia di stampa ‘Tass‘. Allo stesso tempo, però, il ministro degli Esteri ci ha tenuto a ricordare anche un pensiero che ha dichiarato il suo presidente poco tempo fa: “Sì, siamo pronti per i negoziati, ma non prenderemo in considerazione alcuna proposta per un cessate il fuoco, perché ci avevamo pensato una volta, ma ci avete ingannato’“.

Ok al negoziato, ma nessun cessate il fuoco
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov (Ansa Foto) Notizie.com

Non sono ancora arrivate repliche da parte del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky e nemmeno da altri membri del Paese attaccato. Intanto, come riportato in precedenza, continuano incessantemente gli attacchi da parte dei russi ed anche degli ucraini che vogliono riprendersi i territori persi.

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