Non solamente condono edilizio, sono tanti gli argomenti che ha affrontato Carlo Cottarelli. Quest’ultimo ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica”
Un Carlo Cottarelli decisamente a tutto tondo. L’economista ha rilasciato qualche importante dichiarazione alla ‘Repubblica‘ dove ha affrontato vari temi. In primis quello relativo al Nadef. Anche se in questo caso il giudizio è negativo: “Credo che si tratti di una delusione. Anche perché non ha sbancato i conti, ma sono del parere che non era il caso di impostare una manovra in deficit. Anche perché, in questo momento, bisogna dimostrare all’Europa di saper essere rigorosi.
Senza dimenticare il calo del Pil per quest’anno che è andato dall’1 fino allo 0,8%. Non sono così sicuro che si riesca a rispettare la previsione dell‘1,2% per il 2024“. Proprio su questo calo si è voluto soffermare anche sul governo: “Hanno dovuto “gonfiare” il deficit per mantenere qualche promessa come il taglio del cuneo. Anche se, ad essere aggravata, ne risulta la posizione del Paese. Proprio quanto è ultimo in Europa per quanto riguarda lo Spread e costo del debito”.
Sulla questione Supetbonus: “Due giorni fa in Eurostat ha confermato che, per quest’anno, i debiti dei bonus vanno contabilizzati nell’anno di inizio dei lavori invece di essere spalmati lungo il periodo di ammortamento. Il 2023 ha subito un pesante carico. Per essere coerenti, però, si doveva stare entro il 3,7% invece di andare a sforare così tanto. Per il prossimo anno c’era la possibilità di poter ridurre il disavanzo. Ed invece è stato fissato oltre i limiti europei“.
Cottarelli, tra Patto di Stabilità e condono edilizio
Sul Patto di Stabilità ha precisato: “Non ci presentiamo con le migliori credenziali. Sbagliato pensare ad un derby con la Germania. Anche loro sono pronti ad un negoziato. Chiedono solamente che lo stesso sia condotto entro certi binari. Di certo non in una trattativa in libertà. Una posizione ragionevole, a meno che non ci siano dei paletti giudicati troppo rigorosi”.
Sul Mes: “Non credo sia il caso di impostare un do ut des di questo tipo. Si tratterebbe di un’arma spuntata. La Germania non ha bisogno del Mes, una carta che avrebbe poco valore”. In conclusione sul condono edilizio afferma: “Sono 30 anni che combatto contro questo vizio malsano di evasione. Ma un po’ tutti i governi, con la sola eccezione a mia memoria dell’esecutivo Gentiloni, hanno fatto ampio ricorso ai condoni, chiamati nei modi più vari: scudo, sanatoria, pace fiscale“.