L’allarme di Bonomi: “Siamo molto preoccupati”

Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in un’intervista a ‘La Repubblica’: “La strada intrapresa dalla Bce è assolutamente sbagliata”.

Il maxi debito pubblico ci preoccupa“, così Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in un’intervista a La Repubblica. Il numero degli industriali critica anche duramente la Bce: “Per me la strada intrapresa non è quella giusta. Decidere di combattere l’inflazione solo con l’aumento dei tassi non va assolutamente bene perché il rischio è quello di una recessione. Bisognava magari inserire altri stimoli come fatto negli Stati Uniti“.

Bonomi intervista La Repubblica
Carlo Bonomi intervistato da ‘La Repubblica’ – Notizie.com – © Ansa

Ma non solo questo. Bonomi ammette di essere preoccupato anche dalla recessione registrata in Germania: “E’ vero che c’è un rallentamento mondiale del commercio, ma Berlino è il nostro primo partner commerciale e i dati che arrivano non sono sicuramente positivi. I tedeschi hanno sempre garantito un buon andamento dell’economia e no possiamo gioire se loro vanno male“.

“In Italia bisogna rivedere la spesa corrente”

Bonomi intervista La Repubblica
Bonomi sulla condizione economica in Italia – Notizie.com – © Ansa

Per Bonomi in Italia “il vero tema da affrontare è quello di rivedere il seriamente la spesa corrente. Sono oltre 1.100 miliardi ogni anno e molto probabilmente qualcosa si può risparmiare. Francamente i due miliardi previsti sono davvero pochi“.

E sulla riforma del patto di stabilità il numero uno di Confindustria non ha dubbi: “Sarebbe importanti escludere alcuni investimenti da questo. Da noi, per esempio, gli investimenti sono crollati dal 3,5% del primo trimestre del 2021 allo 0,8% delle ultime rivelazioni“.

“La politica europea si è smarrito”

Bonomi intervista La Repubblica
Bonomi sulle tensioni in Europa – Notizie.com – © Ansa

In questa intervista Bonomi parla anche degli scontri a distanza tra i Paesi dell’Ue: “Dopo la pandemia si è smarrito lo spirito cooperativo. Siamo davanti a grandi obiettivi da raggiungere. Gli Stati Uniti e la Cina ci hanno lanciato delle sfide di competitività. Gli americani, per esempio, hanno capito che alcune filiere sono strategiche e le vogliono avere sotto controllo. Pechino, invece, ha voglia di essere leader nel settore tecnologico. Per questo motivo in Europa c’è bisogno di creare fondi comuni altrimenti si spacca il mercato unico“.

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