Operatrice call center dice parolaccia a cliente, dura presa posizione azienda

Una operatrice di un call center dice una parolaccia ad una cliente: arriva la dura presa di posizione da parte della sua azienda. Non si fa attendere la risposta dei sindacati

E’ bastata una parolaccia per essere stata licenziata dopo che, in quella azienda, ci aveva lavorato per ben otto anni. Una operatrice di un call center, in quel di Bologna, è stata mandata a casa per aver mandato (molto probabilmente) a quel paese una cliente durante il momento della telefonata. Una vicenda che, però, non è passata affatto inosservata visto che la lavoratrice ha denunciato l’episodio. Proprio come hanno fatto Cgil, Cisl, Uil e Ugl della città felsinea.

E' accaduto a Bologna
Call Center (Pixabay Foto) Notizie.com

Ad annunciarlo ci ha pensato direttamente l’agenzia di stampa ‘Dire‘. I sindacati si sono schierati dalla parte dell’operatrice. Tanto è vero che hanno deciso di protestare proclamando (anche lo stato di agitazione) uno sciopero di due ore il prossimo lunedì 2 ottobre. Nel frattempo non si è fatto attendere il comunicato anche da parte dei sindacati di categoria delle telecomunicazioni come: Slc, Fistel, Uilcom e Ugl Telecomunicazioni.

Questi ultimi hanno precisato: “Nessuno dice che non andasse applicato un provvedimento disciplinare, ma anche ammesso e non concesso che la contestazione fosse corretta, il licenziamento risulta, in ogni caso, eccessivo, non proporzionato, oltreché chiaramente mortificante“.

Bologna, operatrice call center dice parolaccia durante telefonata: licenziata

La nota dei sindacati continua in questo mondo: “Secondo quanto riportato nella stessa contestazione disciplinare comminata, la colpa sarebbe l’aver pronunciato alla fine di una chiamata difficile, durante un’ora di straordinario ampiamente terminato e trovandosi quindi fuori dall’orario di lavoro, di conseguenza persino non retribuita, una parolaccia rivolta alla cliente, che successivamente ha inoltrato un reclamo“.

E' accaduto a Bologna
Call Center (Ansa Foto) Notizie.com

Sulla lavoratrice hanno precisato: “Ha dovuto subire anche la sospensione cautelare dal lavoro e dalla retribuzione, applicata fin dal momento della contestazione disciplinare, del tutto immotivata, sproporzionata ed estremamente umiliante, specie per una lavoratrice che si è trovata alla sua prima contestazione disciplinare in quasi 8 anni di lavoro, senza che avesse né rubato, né fatto rissa o danneggiato il patrimonio aziendale“.

In conclusione i sindacati continuano a denunciare quanto successo: “Quello che è accaduto è un fatto gravissimo, un’intimidazione collettiva che il sindacato e i lavoratori non possono accettare. Non intendiamo consentire che si inauguri un periodo nuovo, creando, attraverso questa intimidazione, un precedente pericolosissimo per tutti“.

Gestione cookie