“La mia nota è stata già piuttosto esplicativa…Comunque ho avuto modo di leggere i provvedimenti. Li trovo disancorati rispetto al quadro normativo”. Lo ribadisce in esclusiva a Notizie.com Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento immigrazione del partito, a proposito della decisione del tribunale di Catania, che ha accolto il ricorso di un migrante sbarcato a Lampedusa e poi portato al centro di Pozzallo
Sentenza destinata a far discutere, a dividere, a rendere ancora più teso il dibattito sui migranti. Cosa è successo?
E’ accaduto che secondo quanto ha riferito l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione il tribunale di Catania “non ha convalidato il trattenimento di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo alla luce del diritto comunitario e della Costituzione italiana. Si tratta di una delle prime applicazioni delle norme introdotte in Italia nei giorni scorsi, di cui viene confermata la mancata coerenza ai principi statuiti dalla nostra Costituzione e dalla Direttiva UE 2013″.
La notizia è stata riportata in anteprima da Repubblica e poi rilanciata dall’Ansa, e la decisione del tribunale risale alla giornata di ieri, venerdì 29 settembre. Quindi stando all’interpretazione (soprattutto politica) che ne è immediatamente scattata, il decreto del governo che doveva portare ad una stretta sul trattenimento dei migranti con l’obiettivo del rimpatrio sarebbe “illegittimo in più parti”. I giudici contesterebbero la nuova procedura di trattenimento e la cauzione di 5000 euro da pagare per non andare nel centro. Non si è fatto attendere il pensiero del principale partito di governo, e in una nota diffusa alle agenzie, firmata da Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento immigrazione dello stesso partito, la decisione del tribunale è “politica e ideologica”.
Migranti, tribunale Catania: “Decreto governo illegittimo”. Kelani (FDI) a Notizie.com: “Provvedimenti disancorati da quadro normativo”
Nella nota Kelany afferma, “Il tribunale di Catania, non convalidando il trattenimento dei quattro tunisini soggetti alle nuove procedure accelerate di frontiera disposte dal governo, ha assunto delle decisioni politiche e ideologiche. Le ordinanze appaiono infatti poco ancorate al quadro normativo vigente e immagino che saranno impugnate dall’avvocatura dello Stato. Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia. Le sentenze sconfessano non solo e non tanto il decreto del governo, ma la normativa europea su cui il decreto poggia e che consente l’attivazione di queste procedure secondo i criteri che sono stati pedissequamente rispettati dalla normativa italiana. Purtroppo, come gia’ accaduto in passato, mentre il Governo lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa e la tratta di esseri umani, una parte della magistratura ideologizzata fa di tutto per ostacolarlo”.
Anche Notizie.com ha voluto sentire la responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia, che ai nostri microfoni ha ribadito e rimandato alla chiarezza del comunicato. Kelany ha inoltre aggiunto a noi, “Ho avuto modo di leggere i provvedimenti, li ho trovati disancorati rispetto al quadro normativo. Ribadisco: ciò che ha deciso il Governo Meloni con gli ultimi provvedimenti che si riferiscono alla possibilità di espellere più celermente chi non ha diritto a restare in Italia, è perfettamente in linea con le direttive europee. La mia nota è chiara, esplicita e non lascia spazi a troppe interpretazioni. Mi colpisce che il provvedimento del giudice sconfessi, prima ancora della normativa italiana approvata, quella europea. Immagino che la decisione verrà impugnata dalla avvocatura, insomma credo ci sarà un’evoluzione di questa vicenda giudiziaria!”