In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuto il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano. Quest’ultimo si è soffermato sulla questione relativa all’autonomia
Parole decisamente importanti quelle che arrivano direttamente da Michele Emiliano. L’attuale governatore della regione Puglia ne ha parlato in una lunga intervista che ha concesso al quotidiano “La Stampa“. In particolar modo si è soffermato su uno degli argomenti principali che riguarda il nostro Paese: ovvero quello relativo all’autonomia. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni a riguardo: “L’autonomia differenziata non può e non deve tradursi in una differenza di diritti e servizi per i cittadini.
I livelli essenziali delle prestazioni sono purtroppo un’araba fenice ed anche nei settori in cui le regioni hanno già competenza non si riesce a superare il totem della spesa storica. Il percorso è lungo e complesso: senza la definizione dei LEP, i livelli essenziali delle prestazioni, e dei settori in cui sono applicabili, senza una quantità adeguata di risorse, distribuite con equità, la differenziazione delle competenze rischia di minare la coesione del paese e i diritti delle persone”.
Autonomia, Emiliano (pres. Puglia) si sbilancia sul Pnrr
Una situazione, molto particolare, quella che si registra al Sud. In particolar modo per quanto riguarda la questione del Pnrr. Queste alcune delle sue parole: “Le opere finanziate sul Pnrr erano già finanziate su altri capitoli di spesa, sono state solo spostate, quindi non introducono una reale novità nella programmazione per il superamento del divario. La grande opportunità per il Sud è rappresentata dal nuovo ciclo di programmazione di fondi europei e nazionali di coesione.
Non è finita qui visto che ha voluto “rivendicare” che riguarda da vicino la sua Puglia: “Con orgoglio rivendichiamo che, sulla base dei dati dello stesso Ministero, è la prima regione nell’attuazione della spesa dei fondi europei 2014-20. Chiediamo invano da mesi al Ministro Raffaele Fitto che sorte abbia avuto il Fondo per la perequazione infrastrutturale.
Una cifra che è pari a 4,6 miliardi di euro, stanziato da anni e per il quale il Governo Mario Draghi aveva predisposto la documentazione tecnica di supporto e avviato il riparto delle risorse. Siamo molto preoccupati perché le scelte di quest’ultimo anno stanno mettendo a rischio tempi ed efficacia delle politiche di coesione, il Sud non può accettarlo”.