Approda in Aula alla Camera la proposta di legge contro le violenze sui docenti. Entro giovedì potrebbe essere approvata.
In esclusiva a Notizie.com, il primo firmatario il deputato della Lega Rossano Sasso, ex sottosegretario all’Istruzione. “La legge sta per essere votata in Aula e prevede l’inasprimento delle pene per chiunque usi violenze nei confronti di un insegnante. Non c’è solo l’aspetto repressivo della modifica di alcuni articoli del Codice Penale, ma anche l’istituzione di un osservatorio che avrà il compito di monitorare il fenomeno della violenza, di relazionare al Parlamento e individuare al Ministero quali strategie individuare per gestire al meglio le conflittualità e migliorare il rapporto della comunicazione tra scuola e famiglia”.
Onorevole, quello della violenza sugli insegnanti è un argomento attuale, perché sembra che la figura del docente abbia perso autorevolezza agli occhi di insegnanti e studenti.
“L’obiettivo della legge è proprio restituire autorevolezza e prestigio ai nostri insegnanti, perché un tempo in caso di brutti voti, i genitori rimproveravano i figli. Ora rimproverano gli insegnanti. La settimana scorsa a Fuorigrotta una madre ha picchiato un insegnante, è successo anche a Bari un anno fa e ci sono anche casi di studenti che usano violenza. Con questa legge diciamo a tutti che chi tocca un docente, tocca lo Stato e se ne assume le proprie responsabilità. Abbiamo considerato anche che violenza ed oltraggio a pubblico ufficiale siano fatti ad un insegnante nell’esercizio delle proprie funzioni. È un messaggio forte e chiaro che arrivato dal Parlamento”;
L’autorevolezza degli insegnanti dipende anche da altri fattori, come lo stipendio…
“Abbiamo già aumentato lo stipendio agli insegnanti, ci rendiamo conto che evidentemente questo non basta perché è il mestiere più importante al mondo. L’obiettivo è aumentarlo ancora. Oltre ad incrementare il rinnovo contrattuale per 800mila lavoratori, abbiamo destinato la Carta docente, cioè il bonus di 500 euro, per la prima volta anche ai precari. È in atto un cambio di passo: la scuola è sempre stata considerata la Cenerentola della politica. Grazie alla Lega e con il ministro Valditara, il governo Meloni abbiamo dato molta importanza a questa istituzione. Abbiamo stanziato 300 milioni con Agenda Sud, un ulteriore finanziamento alle scuole del Sud Italia, che avranno maggiore personale Ata, più insegnanti e più ore di scuola, quindi anche il tempo pieno partendo da Caivano, ma non solo lì. Con questo finanziamento abbiamo dato la possibilità a un esercito di insegnanti di fare domanda e diventare docente tutor, da utilizzare per orientare gli studenti e combattere la dispersione scolastica. Non si tratta quindi di autorevolezza solo nel senso della disciplina, ma anche a restituire prestigio sociale a una figura, che negli ultimi dieci anni in cui il Ministero dell’Istruzione è stato in mano al Pd o al Movimento 5 Stelle, è stata completamente ignorata”.