Violenta la figlia, per anni, in Italia e poi scappa all’estero: la decisione di quest’ultimo Paese sta facendo molto discutere
Una vicenda che vede come protagonista (assolutamente in negativo) un uomo di 50 anni. Lo stesso che risulta avere una doppia cittadinanza: sia italiana che americana. A quanto pare, però, il suo passato è macchiato da vari episodi di violenza. Soprattutto nei confronti della figlia che avrebbe stuprato per anni, esattamente 12. La vittima, nata nel 1997, ha subito tutto questo dal padre. Quest’ultimo, poi, ha preso il primo aereo con direzione Stati Uniti D’America: senza più fare ritorno in Italia.
A riportare questa notizia ci ha pensato il quotidiano “Il Messaggero“. Fino a questo momento l’uomo è riuscito ad evitare il processo. Per quale motivo? L’Italia, in più di una occasione, aveva chiesto la sua estradizione. La risposta degli USA, in merito a ciò, è sempre stata negativa. Gli episodi di violenza, di cui l’uomo è accusato, si sono verificati in provincia di Gorizia, precisamente a Sagrado. Proprio nel posto in cui viveva prima di scappare negli USA. Fino a quattro anni fa la ragazza è stata seguita da un centro di igiene mentale.
Violenta la figlia a Gorizia, poi scappa negli USA: Paese nega estradizione
Ora lo stupratore vive a Palestine, nel Texas. Le accuse nei suoi confronti sono molto gravi visto che, a quanto pare, avrebbe costretto la figlia “con più azioni di uno stesso disegno criminoso” a subire “da quando aveva sei anni fino a dopo che ne aveva compiuti diciotto ripetuti atti sessuali nella camera da letto della sua abitazione“. Questo è quello che si può leggere direttamente nel capo di imputazione. Come riportato in precedenza accuse gravi visto che si parla di: violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e dal rapporto di parentela.
A seguire queste indagini preliminari il sostituto procuratore di Gorizia, Giulia Villani. Proprio la procura della città in questione ha dato il suo “via libera” alle autorità locali americane di “procedere alla identificazione dell’uomo e di notificargli l’avviso di garanzia, invitandolo a eleggere domicilio in Italia, in modo poi da poterlo sottoporre a un processo“. Nel comunicato è stato precisato anche che gli USA mantengano gli impegni. Soprattutto dopo il trattato tra USA ed Italia del 9 novembre 1982”.
Solo che gli USA, fino a questo momento, hanno ribadito il loro “no” per una possibile estradizione dell’uomo. Tanto è vero che sono arrivate anche le dichiarazioni da parte del suo legale, Alexandro Maria Tirelli: “Io e la collega Diana Firling di New York riteniamo che l’Italia non sia competente a giudicare, ma che lo sia la Corte statunitense. Auspico che gli Usa concedano la massima tutela all’indagato, mettendolo al riparo anche da future richieste delle autorità italiane“.