L’attaccante giallorosso dal ritiro della sua nazionale esce allo scoperto e spiega il motivo dei tira e molla dell’estate scorsa
Una storia tutta da raccontare e verificare. Quello che è successo dalla finale di Champions League col City e tutta la telenovela estiva sul mercato hanno una spiegazione e una motivazione. Almeno questo è quello che dice Romelu Lukaku, ora alla Roma e soddisfatto di esserlo, anche se per arrivarci non è stato semplice mandare giù tanta amarezza, a sentir parlare il bomber dal ritiro della nazionale belga. “Non parlo tanto fuori dal campo, non è nel mio stile, sapete come la penso e come agisco”, la premessa del giocatore ai cronisti. “Sono uno che preferisce parlare sul campo. Ma a volte è anche bello che si dica alla gente cosa è successo e cosa non è successo. E credo che un giorno lo farò. Perché non adesso? Voglio mantenere la mia attenzione sul calcio, ora che sono in forma. Spesso quando dico le cose vengono tolte dal contesto, e non voglio farlo”.
Il suo è un affondo, anche se dice e non dice: “La maggior parte delle persone qui presenti mi conosce e sapete che non mi piace girare intorno alle cose. Parlerò a suo tempo, ma se davvero dicessi come sono andate le cose la scorsa estate, tutti rimarrebbero scioccati. Ci sono stati momenti in cui potevo davvero esplodere, cinque anni fa probabilmente lo avrei fatto. Invece mi sono concentrato su quello che posso fare meglio: giocare a calcio. E ho lavorato duramente per tutta l’estate. Devo anche ringraziare Radja Nainggolan per aver dato il mio contatto alla Roma”.
“Io come LeBron James, lo imito in tutto”
Su quello che si è detto e fatto, l’attaccante della Roma vorrebbe sfogarsi come ha già fatto altre volte, ma non vuole perché direbbe probabilmente alcune cose scomode che farebbero tanta polemica. Aspetta e quando sarà il momento le dirà, ma premette: “Sono state dette tante cose non vere sul mio conto. Sapete che il 90% di quello che dicono i media non è vero ed è difficile restare calmi e stare zitti. Ho preso esempio da LeBron James… anche se non sono LeBron. Mi riferisco alla sua mentalità, a come riesce ogni volta a dire “eccomi, sono qui”.
Tanto gli ha fatto male quanto si è detto sui suoi errori durante la finale di Champions League: “Quando avrò l’occasione di dimostrare sul campo, lo farò’. Le critiche per le occasioni mancate nella finale di Champions League con l’Inter? I primi giorni ero un po’ a nervoso. Ma poi, quando racconterò come è stato l’avvicinamento alla finale, capirete perché non fossi presente con la testa”.