L’allenatore della Roma, José Mourinho, negli ultimi giorni ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Sky’: le sue dichiarazioni non sono assolutamente passate inosservate
Nel bene o nel male purché se ne parli: José Mourinho continua a far discutere. Soprattutto in merito alle sue uscite che non possono assolutamente passare inosservate. Con il campionato fermo, per dare spazio alle nazionali, lo ‘Special One‘ ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di ‘Sky Sport‘ ai due giornalisti Federico Buffa e Federico Freni. Il suo avvio, in questa stagione, non è affatto dei migliori. Soprattutto in campionato dove ha collezionato sì vittorie, ma anche delle sconfitte che bruciano ancora.
L’ultima è il ko, a ‘Marassi’, contro il Genoa di Alberto Gilardino. Nulla, fino a questo momento, si può dire nel suo cammino in Europa League dove ha ottenuto due successi in altrettanti incontri. In questi anni, invece, è riuscito a riportare la squadra in due finali: prima in Conference League (vittoria contro il Feyenoord) e poi in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia). In questo caso si prende dei meriti con le sue solite provocazioni.
Roma, Mourinho ‘spaccone’: “Chi allenatore ‘vecchio’ conduce la squadra a due finali?”
Queste sono alcune delle sue parole: “Quando vinci hai difficoltà a camminare perché tutti stanno con te. Quando perdi sei solo. E’ così per me da almeno 20 anni. Poi c’è l’uomo solo per scelta propria. A volte ho bisogno di rimanere da solo, di pensare da solo e qualche volta io sono con loro ma sono da solo perché sto nel mio mondo. Magari qualcuno sta anche male a stare con me in quei momenti, sono come ibernato nei miei pensieri. Si tratta di un isolamento necessario“.
A chi gli continua a dare del “vecchio” fa chiarezza: “Quello che mi chiedo è se esiste un vecchio che ha preso una squadra che non ha fatto niente nell’ultima generazione e ha ottenuto due finali europee ed esiste un giovane che ha vinto due partite? Non sono un grande esempio di umiltà perché questo sono io. Dico quello che penso ed è proibito nel caso dire certe cose. Il calcio è il gioco del popolo, libertà di espressione, di pensiero. Non è libertà. Nessuno mi può criticare o fermare nel dire quello che penso su me stesso”.