Inflazione, Patuelli predica la calma: poi svela la soluzione

In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuto il presidente di Abi, Antonio Patuelli 

Antonio Patuelli fa chiarezza in merito ad uno degli argomenti che, mai come in questo periodo, sta facendo molto discutere. Ed, allo stesso tempo, scatenato anche più di una critica. Vale a dire il tema dell’inflazione. Lo ha fatto in una intervista che ha rilasciato al noto quotidiano “La Stampa“. Il numero uno dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) ha affrontato vari argomenti. In primis quello relativo ai tassi della Bce. Poi ha voluto rivelare un suo piano e come farebbe per poter risolvere alcuni determinati problemi.

Intervista alla 'Stampa'
Il presidente di Abi, Antonio Patuelli (Ansa Foto) Notizie.com

Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Dal 1967 il debito cresce senza sosta, ovviamente in valore assoluto. Il rapporto con il Pil è un indice di sostenibilità nel medio termine. Il costo per lo Stato, però, è dato esclusivamente dal suo valore. Credo che, in questo caso, l’unica soluzione da applicare è quella di poter ridurre il debito”.

Inflazione, Patuelli: “Tassi Bce non sono un problema, una soluzione c’è…”

Il presidente dell’Abi ha continuato dicendo: “A dire il vero una soluzione, a tutto questo, ci sarebbe eccome. In realtà bisogna fissare un tetto invalicabile al debito pubblico. Quindi se le istituzioni della Repubblica fissassero un limite insuperabile, i mercati, di conseguenza, reagirebbero positivamente. In questo modo anche lo spread si andrebbe a ridurre sempre di più“.

Per quanto riguarda i tassi della Bce ha continuato dicendo: L’euro ci favorisce perché garantisce un’inflazione più bassa. E un costo del denaro inferiore a quello che avevamo con la vecchia lira. Ma non bisogna cullarsi in questo vantaggio. Dobbiamo lavorare per favorire un clima di fiducia internazionale”.

Intervista alla 'Stampa'
Il presidente di Abi, Antonio Patuelli (Ansa Foto) Notizie.com

Poi ha continuato dicendo: “Credo che i tassi della Bce sono ancora più bassi di quelli americani e inglesi. Nell’ambito del mondo occidentale serve una valutazione comparata. Anche nell’est europeo i tassi sono molto più elevati. In generale, fuori dall’area euro il costo del denaro è molto più alto“.

Infine ha concluso: “Anche da questo vediamo la forza dell’euro. E quanto soffra la Gran Bretagna che è voluta uscire appositamente proprio dall’Unione Europea“.

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