Il ministro Abodi in un’intervista a ‘Milano Finanza’ parla dello sport in Italia e svela quali sono gli obiettivi che ha questo governo.
Allo sport guarda con attenzione il governo e in futuro possono esserci delle novità molto importanti. Ad ammetterlo è il ministro Abodi in un’intervista a Milano Finanza. “Stiamo disegnando un nuovo modello di sport – spiega l’esponente di maggioranza – oltre che delle nuove strategie delle politiche giovanili anche per cercare di saldare questi due fondamentali settori“.
“Abbiamo adottato un metodo di lavoro, che segue uno schema semplice – aggiunge Abodi – io sono molto per incontrare, ascoltare, condividere, agire. I nostri obiettivi per lo sport iniziano dalla base”.
“Obbligatorio migliorare le infrastrutture”
Il ministro Abodi in questa intervista ribadisce che bisogna “migliorare le infrastrutture e l’offerta nei territori, a partire dai luoghi e nei contesti non facile. Abbiamo la necessità di favorire lo sport in tutte le sue forme, partendo dalla scuola. Dobbiamo, inoltre, rendere ancora più forte il rapporto tra le attività sportive e la salute, migliorando lo stile di vita dei più giovani e contrastando la sedentarietà“.
“Al tempo stesso si deve aiutare lo sport competitivo – aggiunge il titolare dello Sport – e consentire a tutti di raggiungere gli obiettivi sportivi, sociali ed economici, anche in un’ottica di sussidiarietà di sistemi“.
“Lo sport deve diventare un alleato della scuola”
Per il ministro Abodi “lo sport non può sostituire la scuola, ma deve diventare uno dei suoi principali alleati, migliorando sensibilmente la relazione tra questi due settori a partire dai programmi didattici e dai luoghi dove svolgere le proprie attività sportive, che dovranno essere affidate a un docente più specializzato e qualificato“.
E il Pnrr può sicuramente dare una mano. “Alcuni dei fondi sono destinati alle palestre – spiega il titolare dello Sport – si tratta di trecentomila euro. Si tratta di una cifra sicuramente bassa e dobbiamo fare di più e meglio. Non vogliamo diventare il Paese dove una scuola su due non ha a disposizione una palestra“.