Medio Oriente, Italia nel mirino? Piantedosi lancia allarme

Medio Oriente, Italia nel mirino? A lanciare l’allarme ci ha pensato direttamente il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi

Ottavo giorno di conflitto quello che si sta verificando in Israele tra l’esercito locale e gli uomini di Hamas. Il numero delle vittime aumenta con il passare delle ore. La situazione inizia a farsi sempre di più preoccupante. Le notizie negative non sono affatto finite qui visto che è arrivato un altro allarme. Lo stesso che vede come vittima proprio il nostro Paese. A dichiararlo proprio Matteo Piantedosi. L’attuale ministro dell’Interno ne ha parlato negli ultimi minuti in merito al tema riguardante la sicurezza.

L'Italia nel mirino di Hamas
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi (Ansa Foto) Notizie.com

Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Sicuramente ci aspettano mesi difficili e complicati per i quali è opportuno tenere alta l’attenzione“. Il numero uno del Viminale ha continuato dicendo: “Ci sono delle evidenze concrete ed immediate. Rischio di terrorismo interno? Ce n’è quanto basta per mantenere altissimo il livello dell’attenzione”. La preoccupazione cresce anche per quanto riguarda l’incremento dei flussi migratori in Italia per via della guerra in Medio Oriente.

Abbiamo segnalazione di arrivi dalla Palestina, anche se questo accadeva già prima. È importante intercettare all’arrivo chi in qualche modo possa dare indicazione di una maggiore attenzione“.

Medio Oriente, dopo Piantedosi anche Crosetto mostra preoccupazione

Su questo tema ha voluto esprimere il proprio pensiero anche Guido Crosetto. Queste sono alcune delle dichiarazioni rilasciate dal ministro della Difesa: “Mi rivolgo alla comunità italiana: la guerra in Ucraina già aveva peggiorato il clima nel mondo e la ferita che ora si è aperta sul Medio Oriente non può che aggravare questa situazione.

L'Italia nel mirino di Hamas
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto (Ansa Foto) Notizie.com

Le conseguenze di guerre che sembrano lontane a noi alla fine arriveranno in tutto il mondo e noi dobbiamo prepararci perché in un momento così non dobbiamo dividersi, perché non prevarrà la ragione saranno momenti difficili che possono provocare feriti e allargare l’incendio ben al di là della Striscia di Gaza. Prepariamoci ad aiutare la parte più debole del Paese che da questi scossoni rimane più colpita“.

In conclusione ha ribadito: “Ora diventa fondamentale difendere la sicurezza del Paese e sono convinto che questa necessità aumenterò nei prossimi mesi. In questo momento il rischio è che non sempre ci sia un’immigrazione di povertà ma anche soggetti che arrivino per fare del male. Quindi va aumentato ancora di più il controllo. Non possiamo permetterci di far entrare persone che verrebbero a combatterci“.

 

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