Il presidente della Federcalcio, a margine del Consiglio Federale, annuncia nuove regole e propone l’Italia per gli Europei di calcio
Nuove rigide regole e nuovi sogni. Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina annuncia l’inserimento di nuove disposizioni e si prepara alla candidatura dell’Italia agli Europei del 2028 o del 2032. Tutto in un solo giorno. Tutto in poche ore. Il numero uno della Figc tiene banco su tante questioni, ma su alcune in particolare si sofferma perché ritiene possano servire per ripartire di slancio e cambiare il mondo del pallone. La prima è da un punto di vista normativo, con quell’indice di liquidità che tante società sta mettendo in crisi e a dura prova soprattutto sul mercato.
Secondo quanto ha spiegato il presidente, “l’indice di liquidità salirà fino a 1 nell’arco di 3-4 anni”. Non sarà più un indice che impedirà o consentirà le attività di calciomercato, ma sarà un indice legato all’ammissione o meno al campionato”. Lo ha detto lo stesso Gabriele Gravina al termine del Consiglio Federale. Ha poi concluso parlando di modifiche regolamentari e adeguamenti delle leghe ai principi informatori.
“Il Mondiale ogni due anni è un danno irreparabile”
“Lo step decisivo per l’Europeo del 2028 è marzo. Prima dell’Esecutivo Uefa del 20 marzo presenteremo la nostra candidatura, che è aperta anche al 2032. Valuteremo una delle due opzioni“, ha aggiunto Gravina sulla possibilità che l’Italia presenterà una candidatura per gli Europei. “Lo faremo in maniera seria e ponderata – ha aggiunto il numero uno del calcio italiano – anche perché c’è un grande fermento di rinnovamento delle infrastrutture. Penso ad esempio a Firenze, Cagliari, Bologna e Bari“.
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Sul Mondiale ogni due anni, invece, è chiaro: “Mi attengo ai numeri del Comitato Esecutivo della Uefa, che ritengono sia un danno irreparabile per il mondo del calcio“. Infantino oggi ha ribadito la posizione della Fifa, citando una questione di “solidarietà” per permettere a tutto il mondo (“e non solo all’Europa”) di vedere più spesso in azione i grandi campioni. “Capisco il concetto di solidarietà – ha sottolineato Gravina – ma si può garantire in altri modi senza intaccare il valore delle competizioni“