Barghouti spinge per la pace: “Ora un governo di unità nazionale”

E’ il leader di Mubadara, la terza forza del Parlamento palestinese, da anni cerca di mediare perché crede nella non violenza

Da anni si batte per costruire una Palestina che conviva con Israele, la sua filosofia è la non violenza. Per Mustafa Barghouti, 69 anni, e da 16, mediatore tra Fatah e Hamas per un governo di unità nazionale, il dialogo è l’unica via, la vera soluzione per risolvere ogni problema. Certo qualcosa dal 7 ottobre è cambiato in maniera decisiva, quasi non ci fosse più un modo per tornare indietro, non tanto da Israele, ma anche da Hamas. Per Barghouti, leader di Mubadara, la terza forza in Parlamento palestinese, ora può essere cambiato tutto: “Mi hanno colpito la scala dell’attacco e la vulnerabilità di Israele. Ma non è stata solo questione di intelligence. Più che un fallimento tecnico, è stato un fallimento morale. Israele ci monitora uno a uno, ma ha perso il senso complessivo. Perché ci ha sempre considerato di serie B. Come ha detto il ministro della Difesa, Yoav Gallant: “Human animals”. Armati di quattro razzi di latta. Non ha visto la sofferenza, la disperazione, il rancore che montavano. L’odio. E non ha capito di che sarebbe stato capace».

Il leader
Mustafa Barghouti il leader della terza forza del parlamento palestinese (Ansa Notizie.com)

Non si capacita Barghouti per quello che sta succedendo, anche se non ne è sorpreso. E’ amareggiato e deluso perché nella sua Gaza ora c’è un morto ogni 5 minuti. “In una popolazione che per il 43% ha meno di 14 anni. Israele in questo momento è guidato dal dolore. E soprattutto, da Netanyahu. Che è nell’angolo. Perché sa che a guerra conclusa perderà il potere, l’immunità e finirà in carcere. Sa che il giudizio della Storia sarà peggio di quello dei tribunali. Ed è pronto a tutto per rimediare. Uno così, è pericoloso. Per i palestinesi. E per gli israeliani“.

La protesta
Alcuni ragazzi che manifestano per la libertà in Palestina (Ansa Notizie.com)

Il principale obiettivo di Israele è quello di eliminare Hamas, ma per Barghouti non è possibile e motiva la sua analisi, anche se non è che si esprima così nettamente contro Hamas: “Se verrà eliminato Hamas? Per me no, è il motivo per cui l’obiettivo vero secondo me è forzare l’Egitto ad aprire Rafah. Perché i palestinesi lascino Gaza. Per sempre. Con Hamas che cerca invece di trattenerli per evitare i bombardamenti a tappeto sui tunnel. Tutta Gaza è ostaggio. Non solo i 199 israeliani“.

Per il leader politico palestinese, non sarà così semplice sradicare Hamas dalla testa della gente e di questo ne sembra pienamente convinto: “Resteranno alcuni leader, molti combattenti e moltissimi sostenitori. Non è possibile eliminarli tutti. Tanto più che non stanno solo a Gaza. Ma soprattutto, resterà quello che è sempre rimasto di tutti quelli che di volta in volta definite “terroristi”: l’idea. Arafat era visto esattamente come oggi Yahya Sinwar”.

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