Alla domanda che gli è stata posta su un tema che lo assilla sin dagli inizi del suo Pontificato, l’essere o meno un Papa “comunista”, Francesco ha deciso di rispondere una volta per tutte in maniera netta e decisa. Nel mentre, la Chiesa vive una giornata di digiuno per la Terra Santa, mentre il neocardinale Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, sconvolge tutti con la sua offerta “Usque ad mortem”, fino al martirio.
In un’intervista rilasciata all’Agenzia di stampa argentina Telam, Bergoglio ha fatto il punto su diverse questioni legate alla Santa Sede, fino ad arrivare alla fatidica domanda postagli dal giornalista.
“Il boia non è solo chi uccide una persona, ma anche chi la sfrutta. Dobbiamo esserne consapevoli. A volte quando mi sentono dire le cose che ho scritto nelle encicliche sociali, dicono che il Papa è comunista. Non è così. Il Papa prende il Vangelo e dice quello che dice il Vangelo“. Lo ha detto Papa Francesco nell’ambito di un’intervista rilasciata all’Agenzia di stampa argentina Telam. “Già nell’Antico Testamento la legge ebraica prevedeva la cura della vedova, dell’orfano e dello straniero. Se una società soddisfa queste tre cose, è un fenomeno. Perché si fa carico delle situazioni estreme della società. E se ti fai carico delle situazioni estreme, farai lo stesso anche con gli altri”, ha concluso Francesco, ribadendo alcuni concetti fondamentali del suo magistero.
Le parole del Patriarca Pizzaballa: “Sono pronto a uno scambio per riportare a casa i bambini”
Nel mentre, nella giornata di oggi la Chiesa vive un momento di digiuno e preghiera nelle chiese italiane e in quelle della Terra Santa per invocare la pace tra israeliani e palestinesi. Iniziativa il cui senso è stato spiegato dal presidente della Cei in un editoriale sul quotidiano Avvenire, in cui si spiegava che si sente “quasi fisicamente il bisogno di stringerci alle sorelle e ai fratelli della Terra Santa perché il Dio della pace ispiri il coraggio di scelte nuove, che sappiano trarre dal colpevole scempio una forza nuova di pace”.
Ha tuttavia lasciato tutti senza fiato la dichiarazione rilasciata dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, in un incontro online con un gruppo di giornalisti in cui ha risposto a una domanda particolarmente forte: se lui sia pronto a offrirsi per uno scambio per liberare i bambini ostaggio nelle mani di Hamas. “Se io sono pronto a uno scambio? Qualsiasi cosa, se anche questo può portare alla libertà e riportare a casa quei bambini nessun problema. Da parte mia disponibilità assoluta”, ha detto il cardinale, che ha ricevuto la porpora per mano di Papa Francesco solamente da alcune settimane.
Pizzaballa, inoltre, ha toccato il tema della mediazione della Santa Sede nell’ambito del conflitto in Terra Santa. “Abbiamo dato la disponibilità almeno per cercare di far ritornare gli ostaggi, almeno una parte di loro, questo si sta cercando”, ha affermato. “E’ molto difficile perché per una mediazione bisogna avere degli interlocutori. E in questo momento con Hamas non si riesce a parlare”.