Guerra in Israele: dal Ghetto di Roma a Tel Aviv, una tavola per 203. “Aspettiamo gli ostaggi presi da Hamas”

“Aspettiamo gli ostaggi deportati e rapiti da Hamas”. Lo spiega a Notizie.com la comunicazione della comunità ebraica di Roma, nel raccontare l’iniziativa estemporanea di questa mattina: una lunga tavola apparecchiata per 203, nel Ghetto. Anche a Tel Aviv veniva organizzata la medesima iniziativa

Le tovaglie bianche. Le sedie nere. Su ogni sedia la fotografia di un ostaggio. C’è anche quella di Ariel, un bambino bellissimo di soli 4 anni. Ha un sorriso dolcissimo e capelli rossi.

Al Ghetto di Roma la Tavolata per i 203 ostaggi di Hamas
Al Ghetto di Roma la Tavolata per i 203 ostaggi di Hamas, foto Notizie.com

Le fotografie sono stampate all’interno di volantini. Sotto i volti degli ostaggi  è possibile leggere: “il 7 ottobre quasi 200 civili israeliani innocenti sono stati rapiti e portati nella Striscia di Gaza. La loro posizione rimane sconosciuta. Più di 3000 donne, uomini e bambini, di età compresa tra i 3 mesi e gli 85 anni, sono stati feriti, uccisi, picchiati, violentati e separati brutalmente dai loro cari da Hamas. Aiutaci per favore a portarli vivi a casa”.

Una tavolata silenziosa ed estemporanea. Apparecchiata per 203 nel cuore del Ghetto ebraico della Capitale, nella giornata che prepara allo  Schabbat, ovvero la festa del riposo che è celebrata ogni sabato. Notizie.com si è fatta raccontare dalla comunicazione della comunità ebraica di Roma, il significato, il messaggio, il simbolismo di questa iniziativa che si è compiuta anche a Tel Aviv.

Guerra in Israele: dal Ghetto di Roma a Tel Aviv, una tavola per 203. “Aspettiamo gli ostaggi presi da Hamas”

Ghetto di Roma, la tavolata per i 203 ostaggi di Hamas
Ghetto di Roma, la tavolata per i 203 ostaggi di Hamas, foto Notizie.com

“E’ stata una lunga tavolata, allestita sul momento. 203 posti, tanti quanti gli ostaggi rapiti e deportati da Hamas. In questa tavolata apparecchiata c’erano le posate, il pane del sabato ebraico, le candele e il vino per santificare lo Shabbat. Al venerdì sera nelle nostre famiglie l’usanza è quella di riunirsi per pregare, ma oggi non è possibile farlo con le nostre sorelle e i nostri fratelli ostaggi di Hamas. Il nostro augurio è di averli presto con noi. La tavola è stata allestita da tutta la comunità ebraica del Ghetto, poi per motivi di sicurezza, è stata subito dopo smantellata. Noi che viviamo qui siamo ovviamente molto preoccupati per quello che accade in Israele, ma anche per i fatti di Bruxelles o in precedenza capitati in Francia. Lo stato di allerta è inevitabile, ma nel contempo siamo soddisfatti per aver registrato il forte sostegno delle istituzioni dopo quanto accaduto il  7 ottobre. E domani se confermato, anche il premier Meloni potrebbe essere in Israele”.

A testimonianza di come Roma e Israele siano  vicini, nonostante la distanza geografica,  c’è anche un’altra importante iniziativa della quale Notizie.com è venuta a conoscenza. Presso l’Ospedale Israelitico della Capitale, è stato allestito uno sportello, al quale si possono rivolgere e trovare sostegno coloro che non possono tornare in Israele e sono bloccati in Italia. Lo sportello aiuta chi ha problemi medici, chi è affetto da malattie croniche, malati oncologici che necessitano di cure e medicine. Ma questo sportello sostiene anche sotto il profilo psicologico: soltanto pochi giorni fa, una madre e un padre hanno appreso della morte del proprio figlio, legata a quanto avviene in questi giorni i Israele per mano di Hamas.

 

 

 

 

inevitabile che dobbiamo registrare il forto sostegno per le istituzioni pubblic

meloni….

ogni sedia è stata coperta col volantino con l’immagine di ogni rapito, ogni sedia simbolicamente

simbolica…

seggioloni…perché ci sono dei bambini tra i rapiti

ariel 4 anni rapito….

l’ospedale israelitico ha aperto uno spertelli di assitenza sanitaria  episciologia per turisti isalini rimasti bloccati in Italia

richiesta di farmaci

spertello psicologico per veicolare informazioni che restano bloccate in Italia…

Padre  emadre informata che il lro figlio non c’era più—.

direttore Sanitario…

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