Risultava latitante da anni, poi l’importante svolta nelle indagini da parte delle forze dell’ordine: catturato un pericoloso anarchico
Importante operazione quella svolta, nelle ultime ore, da parte della Polizia di Stato. Le forze dell’ordine, infatti, hanno posto sotto sequestro il latitante anarchico Luca Dolce. Conosciuto meglio come “Stecco“. Nativo di Trento è stato catturato dai Nocs nei pressi Bordighera dopo una lunga indagine condotta da parte della Polizia di Prevenzione. Proprio la stessa che aveva costituito un gruppo di lavoro con partecipazioni delle Digos di: Trento, Trieste, Treviso, Genova e Brescia.
Non si avevano più sue notizie da almeno 2 anni. A quanto pare, secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali, pare che al momento della cattura avesse una carta di identità completamente falsa. Subito dopo il fermo le indagini non sono affatto terminate lì visto che le forze dell’ordine hanno avviato le perquisizioni a Trento, Trieste e Liguria. Le stesse che portano la firma da parte del personale della Digos con l’obiettivo di vedere tutti i luoghi ed i contatti che ha avuto durante il periodo della sua latitanza.
Per Dolce si sono aperte inevitabilmente le porte del carcere di Imperia. Nei prossimi giorni scatterà il processo per direttissima (non è ancora stato reso noto il giorno) visto che è ritenuto il responsabile del possesso di alcuni documenti di identificazioni falsi. Dovrà scontare almeno una pena di 3 anni e 6 mesi. Le accuse nei suoi confronti sono gravi. Ricordiamo che le condanne sono diventate definitive ad espiare la misura cautelare in carcere pendente per via di un altro procedimento.
Fine della latitanza, arrestato Luca Dolce: chi è l’anarchico “Stecco”
37 anni, originario di Trieste, ha fatto pare del gruppo anarco-insurrezionalista trentino fin dal 2009. E’ sempre stato impegnato nell’attività di propaganda. Ha collaborato alla realizzazione di molti scritti ed ha pubblicato molto resti ed articoli da profili istigatori ed apologetici. In particolar modo quelli che riguardano temi anti-carceraria. Proprio grazie ad alcune indagini è stato accertato la presenza in Trentino di una radicata organizzazione anarco-insurrezionalista.
Non solo: anche di una rete volta al sostegno, economico e logistico, della latitanza degli appartenenti. Promuoveva iniziative e manteneva dei forti legami con esponenti d’area di rilievo e le condotte caratterizzate dall’uso della violenza in occasioni di pubbliche manifestazioni sfociata in invasione di terreni ed edifici, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale, accensione di cose pericolose, radunata sediziosa e porto di oggetti atti ad offendere. In merito a questi reati sono scattati alcuni procedimenti penali. Tra queste ricordiamo la manifestazione della Lega del dicembre 2018 a Rovereto.
