Il racconto di una storia accaduta nel pomeriggio sul tram numero 14. Il tentativo di furto alla luce del sole. E sotto gli occhi di tutti
Salire ogni giorno su un bus, su un tram a Roma, equivale ad effettuare un percorso tra mille ostacoli. Ritardi, guasti, soppressioni di corse, mezzi vetusti, sporchi, maleodoranti e sovraffolati. Sempre. Ma prendere un mezzo di trasporto pubblico alla Stazione Termini, è qualcosa di ancora peggio. Ogni singola corsa, ogni singola fermata è contrassegnata dal pericolo: di essere molestate o derubate.
Oggi a chi scrive è capitato di sventare un furto di quelli inediti, che vanno assolutamente raccontati. Ore 16 del pomeriggio, il tram 14 si fa attendere. Neanche si chiamasse Desiderio! Mi perdoni Tennesse Williams. Italiani, turisti, migranti regolari e non, si accalcano alla porta di ingresso senza neanche avere l’educazione di aspettare chi, sano e salvo, è arrivato a destinazione. Ovvero al capolinea. “Non salgo” mi dico, “Aspetto il prossimo”. Ma le ottobrate romane forse con oggi stanno per vedere la fine. Il vento è forte, il cielo è nero. “Piuttosto che bagnarmi meglio affrontare l’ennesima traversata della città su questo carro bestiame”.
Il tentativo di furto
Giusto il tempo di salire i gradini del tram, poi da brava cittadina di Roma timbro il biglietto, poi cerco uno spazietto con lo sguardo per mettermi tranquilla. Non riesco però a procedere, qualcosa mi blocca. Al mio zaino era impigliato il foulard di una donna sudamericana. “Ok mi sgancio”. Il primo tentativo riesce, poi di nuovo. Mi volto, la donna farfuglia qualcosa come chi è con lei. Una “compagna” di viaggio che mi dice che “mica lo ha fatto apposta ad agganciarsi”. A queste parole mi illumino di immenso: porto il viso allo zaino, completamente aperto! Tocco l’interno: il portafogli è ancora dentro. Lo avevo controllato accuratamente prima di salire a bordo, era chiusissimo. Di nuovo mi giro verso la donna: “volevi rubarmi?”
La colpa di tenere uno zaino sulle spalle
Aggiungo anche un epiteto all’indirizzo della scaltra ladra, che nel frattempo ha già guadagnato la porta centrale di uscita. Eppue il tram non era ancora partito! “La colpa e’ sua, portava lo zaino sulle spalle. Deve tenerlo sulla pancia”. Resto basita sul momento, ma in effetti siamo a Roma. Dove tutto e’ consentito a tutti