Premierato, Calenda “avverte” la Meloni e suggerisce un nuovo modello

In una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il numero uno di ‘Azione’, Carlo Calenda: quest’ultimo non poteva non parlare del Premierato

Uno degli argomenti, nel mondo della politica italiana, che si sta affrontando non può che essere quello relativo al Premierato. Lo stesso che sta scatenando non poche polemiche. Nella lista delle persone che hanno voluto dire la propria in questo tema si è aggiunto anche Carlo Calenda. L’attuale leader di ‘Azione‘ ne ha parlato in una lunga intervista al ‘Corriere della Sera‘ dove ha espresso la propria opinione in merito.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Il leader di ‘Azione, Carlo Calenda (Ansa Foto) Notizie.com

Queste sono alcune delle sue parole: “In Italia ci sono tre cose che non funzionano: il ruolo del Parlamento (bicameralismo), il federalismo e la pubblica amministrazione. E questa riforma parla d’altro. È una legge che riscrive le regole di un gioco di società tutto interno alla politica“. Poi il suggerimento alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Mi sento di dirle una cosa: perché non lavoriamo sul modello tedesco?“.

Poi ha continuato dicendo: “Stiamo parlando di un modello consolidato. Dagli anni ’90 ha fornito 4 cancellieri invece dei nostri 14 presidenti del Consiglio. Oltre a 10 governi invece dei 22 esecutivi. Altro che modelli mai visti, perché non optare per quello che dà anche il potere al cancelliere di scegliersi i ministri?“.

Premierato, Calenda sul centrodestra: “La buttano in caciara”

Sul ruolo del Capo dello Stato aggiunge: “Oggi il presidente della Repubblica è legittimato dall’elezione parlamentare come il premier. Gioca un ruolo da arbitro. Con la riforma, tutto questo, non ci sarebbe più. Anzi, ci sarebbero conflitti tra il premier e il presidente della Repubblica“. Poi sul centrodestra: “Sono convinto che porteranno avanti questa riforma. Si tratta di una arma di distrazione di massa. Il governo non riesce a occuparsi dei problemi veri del nostro Paese, la buttano in caciara“.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Il leader di ‘Azione, Carlo Calenda (Ansa Foto) Notizie.com

Sull’elezione diretta del premier fa sapere: “Non ero d’accordo nemmeno all’epoca. Dovevamo mettere in piedi una coalizione, per Renzi era una condizione irrinunciabile. Ora lui la disconosce. Con questa riforma Renzi non sarebbe mai stato presidente del Consiglio, non sarebbe esistito politicamente“.

In conclusione, ovviamente, si è soffermato sulla riforma: “Sono molto preoccupato. Abbiamo diverse crisi internazionali in corso. E’ un pezzo della strategia che mira a dividere gli italiani. Un bipolarismo che ha danneggiato il Paese. Alla premier le consiglio di fermarsi e di discutere. Esaminiamo il modello tedesco. Optiamo per una riforma che abbia senso“.

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