Migranti, in merito all’accordo che è stato siglato nella giornata di ieri tra Italia ed Albania sono arrivate anche le parole di Giovanbattista Fazzolari al ‘Corriere della Sera’
Quella di ieri, lunedì 6 novembre, è stata in ogni caso una giornata storica per il nostro Paese. Su questo non ci sono assolutamente dubbi. Ovviamente il riferimento è più che chiaro visto che parliamo della questione relativa ai migranti con l’Albania del primo ministro Edi Rama. Un accordo che ha soddisfatto tutti. Soprattutto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari. Quest’ultimo ne ha parlato in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘ dove ha espresso i propri pensieri in merito.
Come riportato in precedenza l’Italia è riuscita a trovare un accordo, sui migranti, a dir poco storico. Anche perché si tratta della prima volta che, un Paese terzo rispetto all’Unione Europea, tenderà ad aiutare uno Stato europeo nella gestione dell’immigrazione illegale. In questo modo punterà ad accogliere i migranti che arrivano direttamente dal mare. Questo il riassunto del pensiero da parte dello stesso Fazzolari. Ovviamente non si sono fatti attendere i complimenti nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Migranti, accordo storico tra Italia ed Albania: parla Fazzolari
“Questo incredibile risultato ottenuto è frutto solamente della credibilità internazionale della nostra premier” fa sapere il sottosegretario. Sempre nel corso dell’intervista Fazzolari ci ha tenuto a respingere e rispedire al mittente alcune accuse. In particolar modo quelle di voler creare con le due strutture di trattenimento una “Guantanamo“.
Altro che respingimento o altro. L’esponente di Fratelli d’Italia ha precisato: “Per quanto riguarda i migranti soccorsi non arriveranno nel nostro Paese, ma saranno portati direttamente in quel tipo di strutture“. Proprio queste ultime, però, saranno sotto la giurisdizione italiana.
Poi ha continuato dicendo: “Avranno uno status di extra- territorialità. Lì dentro varranno le nostre regole e le nostre garanzie. Di conseguenza, fuori, varranno le leggi albanesi”. Per il momento è stata fatta anche una prima stima in merito al numero dei posti. Si inizierà con 3mila, ma si tratta di un numero che potrebbe aumentare con il passare del tempo. Visto che si parla addirittura di 36mila.
In conclusione ha ribadito: “Questo è un modello che intendiamo replicare con qualunque Paese terzo che dia le garanzie necessarie. Con l’Unione Europea c’è stata interlocuzione. Il nostro Paese procede da sola ma senza obiezioni da parte della Commissione”.