Lucio Malan in un’intervista al ‘Quotidiano Nazionale’ sull’accordo Albania-Italia sui migranti: “Non considero giusto il paragone con Guantanamo”.
L’accordo tra Italia e Albania sui migranti continua a far discutere. Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, in un’intervista al Quotidiano Nazionale replica alle critiche ed esclude che questa intesa possa portare ad una creazione di una Guantanamo italiana: “Un paragone penoso e infondato. L’Albania è da sempre un Paese molto vicino a noi, che collabora con l’Ue e a cui è candidato ad entrare“.
“Noi ci siamo mossi sulla base del buon senso e di una richiesta crescente di legalità sul fronte dell’immigrazione – aggiunge l’esponente di FdI – in un momento come quello attuale, il problema andava affrontato in tutti i modi possibili. E siamo certi che con questa scelta possiamo togliere il controllo ai trafficanti“.
“L’intervento europeo è ancora possibile”
Un accordo che non esclude la possibilità di una intesa europea. “L’intervento dell’Ue è ancora possibile – sottolinea Malan – noi abbiamo deciso di andare avanti per la nostra strada e la decisione presa è vista in modo positivo anche dagli altri Paesi dell’Unione, che sono pronti a seguire le nostre orme. In sostanza, aiuta tutti a risolvere il problema“.
Sull’intesa con l’Albania il capogruppo di Fratelli d’Italia precisa: “Per loro è importante la collaborazione con noi perché aiuta il loro ingresso nell’Ue. Le spese naturalmente saranno sostenute tutte dall’Italia“.
“I centri saranno in territorio albanese”
Malan conferma che i centri “saranno in territorio albanese e su questo non c’è niente di strano. E’ come quando uno chiede il visto per gli Stati Uniti e aspetta il via libera a casa propria. Ecco, qui abbiamo delle situazioni di emergenza in cui queste persone non hanno potuto attendere l’ok o presentare la richiesta. Ora l’attesa potrà avvenire in questi centri e l’iter seguirà quanto stabilito nella legge italiana. E quando avranno diritto di entrare nel nostro Paese, lo faranno“.
“L’accordo è stato immediatamente comunicato all’Ue – aggiunge Malan – e Paesi come Francia e Austria hanno mostrato condivisione. Ora parte dell’intesa avrà un passaggio parlamentare, ma non vedo rischi“.