Lo sciopero del 17 novembre sta facendo molto discutere. Pierpaolo Bombardieri (Uil) in un’intervista a ‘La Repubblica’ replica in modo duro alle accuse.
Lo sciopero del 17 novembre si avvicina, ma le polemiche su quanto successo non si fermano. In un’intervista a La Repubblica Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, replica a tutte le accuse che stanno arrivando anche dal mondo politico: “Mi sembra tanto una discussione da bar dello sport. Ho la sensazione che si voglia dare vita ad uno scontro politico per evitare di affrontare questi temi“.
C’è chi dice che questo sciopero sia stato proclamato per fare un weekend lungo. “Ricordo che chi aderisce all’agitazione paga di tasca propria – sottolinea Bombardieri – gli atteggiamenti come questi sono assolutamente inaccettabili e noi li rispediamo sempre al mittente. In queste ore ho visto anche attacchi al diritto a scioperare. Abbiamo provato ad ignorare le critiche di basso profilo, ma non si possono offendere lavoratori e lavoratrici“.
Bombardieri: “Siamo convinti delle scelte fatte”
Il Garante spinge per una riduzione delle ore, ma i sindacati ad oggi non cedono. “Non ci spieghiamo le sue valutazioni – sottolinea Bombardieri – basta fare una verifica per capire che questo è il secondo sciopero che proclamiamo in due anni. Poi vorrei ricordare che la Commissione è stata nominata dalla maggioranza e sta entrando nel merito dell’autonomia dei sindacati“.
Altra questione è l’intenzione di Salvini di precettare questa agitazione. “Vedremo cosa succederà – dice il segretario della Uil – noi andiamo avanti per la nostra strada. Siamo convinti delle scelte che abbiamo fatto“.
“Rispetto le scelte della Cisl”
Lo sciopero del 17 novembre non vedrà la partecipazione della Cisl. “Rispetto la loro posizione, ma molti lavoratori ancora oggi si chiedono il motivo di non scendere in piazza. Di certo le richieste che facciamo al governo sono state unitarie e continueranno ad esserlo. Per quanto riguarda lo sciopero, io non voglio sentirmi dire che si sarebbe potuto fare di più e meglio come successo con la legge Fornero“.