Christian Vieri ha deciso di vuotare il sacco e di raccontare la verità. Lo ha fatto direttamente rilasciando una intervista nelle ultime ore
Oramai, per quanto riguarda la nota piattaforma streaming ‘Twitch‘, non si sta parlando d’altro se non della vicenda relativa alla ‘Bobo Tv‘. In particolar modo l’addio annunciato da Christian Vieri nei confronti dei suoi (ex) compagni di avventura come Daniele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola. Anche se, di questo argomento, non ha aperto bocca. Visto che si è voluto concentrare su altri aneddoti. L’ex attaccante ne ha parlato in una lunga intervista che ha concesso ai microfoni di ‘Radio Serie A‘.
Nel corso della stessa ha rivelato di avere un piccolo rimpianto sul calcio giocato. Queste sono alcune delle sue parole: “Se potessi tornare indietro giocherei almeno fino a 50 anni. Se fai il calciatore ami questo sport. Non esiste un mio ex compagno che non tornerebbe indietro a rifare tutto“. Poi ha continuato dicendo: “Quando fai un lavoro che ti piace, non ti annoi mai. Quando sei fortunato a fare il lavoro dei sogni è ancora più bello“.
Christian Vieri: “Se tornassi indietro giocherei fino a 50 anni”
“Io ero in Australia, avevo due sogni: giocare in Serie A e in Nazionale. Sono partito da solo, quando parlo con i bambini a scuola dico sempre che chi ha un sogno lo deve inseguire. In Australia giocavo terzino sinistro alla Roberto Carlos, poi a 13 anni ho chiesto di essere messo in avanti e da lì sono rimasto attaccante. Non sono più tornato in Australia: all’inizio la mia famiglia pensava che sarei rimasto in Italia pochi mesi, sono stati bravi a lasciarmi decidere in autonomia anche se avevo 14 anni.
Mi hanno detto: “se vuoi farlo, devi farlo seriamente”. Una volta arrivato in Italia ho fatto diversi provini. All’inizio mi dicevano che ero grezzo, non mi voleva nessuno. Così ho iniziato ad allenarmi con il Prato senza giocare partite, finché il presidente, che era il nonno di Alessandro Diamanti, ha deciso di farmi giocare con la squadra“.
Sulla questione del ritiro ha rivelato: “Ero stufo di tutto e di tutti. Ricordo di essere andato in Svizzera con l’Atalanta a fare un amichevole, a fine primo tempo ho comunicato a Del Neri che me ne sarei andato e così ho fatto. Non avevo motivazioni. Dovevo andare a giocare al Boavista da un mio amico, mi sono allenato un mese e poi ho deciso definitivamente di non continuare. Rimpianto? Se ho smesso è perché me la sentivo, va bene così“.