L’ex ministro Treu in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ritorna sullo sciopero proclamato da Cgil e Uil e ammette: “Garante e Salvini avevano ragione”.
Lo sciopero è ormai alle spalle, ma le polemiche tra sindacato e governo non sembrano assolutamente finire qui. Sulla vicenda interviene anche l’ex ministro Treu, che in passato ha ricoperto anche il ruolo di presidente della Commissione di garanzia dei trasporti.
“La legge fissa delle regole molto precise – sottolinea Treu – in questo caso specifico la Commissione ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per proclamare uno sciopero generale e formalmente ha ragione. Poi bisogna anche dire che nel tempo questa regola è stata un po’ distorta ed è giusto cambiarla. Salvini? Ha il potere di precettarli essendo il ministro dei Trasporti. E questa decisione viene sicuramente giustificata dal fatto che per la Commissione non c’erano le condizioni per indire uno sciopero generale“.
“I sindacati hanno commesso un grave errore”
L’ex ministro si sofferma anche sui sindacati ed evidenzia un grave errore commesso dalle sigle confederali: “Già oggi sono molto deboli, se poi si dividono è ancora peggio. Di certo che non si fossero fatti influenzare dalle loro posizioni politiche, avrebbero avuto una linea molto più unitaria in un senso o nell’altro“.
“Devo anche dire che Cgil e Uil sono stati onesti anche se forse ingenui – aggiunge Treu – le piccole sigle dichiarano lo sciopero generale e poi magari aderiscono in dieci su 50mila. Ma in alcuni casi a fare danni è anche solo l’annuncio“.
“Ecco il ruolo della Commissione di garanzia”
In questa intervista Treu spiega il ruolo della Commissione di Garanzia: “Lei potrebbe valutare qual è stato l’impatto concreto avuto in passato dagli scioperi generali, ma con poco coraggio non lo fa. Gli strumenti, quindi, ci sono anche se diciamo che non si usano. Inoltre, i sindacati, in modo miope, hanno deciso di on accettare il referendum sulla proclamazione dello sciopero o magari le adesioni previste“.