Il leader di Italia Viva attacca il ministro dell’Agricoltura: la dura risposta del presidente dei deputati di Fratelli d’Italia
“La fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda”. Ad affermarlo in una nota Trenitalia, circa la fermata straordinaria per far scendere il ministro Lollobrigida. “Il treno – si legge ancora – si è fermato poco dopo Roma Termini per quanto stava accadendo in linea e la deviazione via Cassino è stata decisa anche in virtù della fermata già prevista a Napoli Afragola”. “Dopo la ripartenza, è stata disposta la fermata presso la stazione di Ciampino, dove sono scese le istituzioni presenti a bordo,per poter far fronte a impegni istituzionali”. Caso politico chiuso a questo punto? E a proposito, da cosa era scaturito e chi lo aveva cavalcato?
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, era sceso ieri da un treno Frecciarossa, che aveva accumulato un forte ritardo, in una fermata straordinaria a Ciampino (Roma). Quando la notizia si diffonde scoppia la polemica politica, e una serie di note, dichiarazioni e contro dichiarazioni, intasano le chat politiche con conseguenti lanci di agenzia. Su tutte spiccano le parole, riportate sui canali social, dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida”.
Foti, la replica a Renzi
“Matteo Renzi si deve semplicemente vergognare per gli attacchi al ministro Lollobrigida” . Contrattacca in una nota Tommaso Foti, presidente dei deputati di FDI alla Camera. “Nella giornata di ieri il ministro dell’Agricoltura non si recava certo a una conferenza – dietro lauto compenso – organizzata dai principi sauditi per definire come nuovo Rinascimento le condizioni di un Paese in cui vengono violati i diritti civili. Il ministro Lollobrigida, invece, andava a Caivano per inaugurare un giardino simbolo del riscatto di una popolazione dalla criminalità e ci andava con un mezzo pubblico come il treno Frecciarossa. Peraltro, come comunicato da Trenitalia – prosegue Foti – la fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda. Lollobrigida, dunque, è andato a Caivano non certo con un aereo come l’Air Force Renzi che è costato la bellezza di 150 milioni di euro, soldi che potevano essere spesi per la sanità e per altre esigenze fondamentali, secondo l’attuale retorica renziana. Dal suo partito hanno avuto perfino il coraggio di sostenere che quell’aeroplano simbolo di una megalomania sfrenata venga usato dall’attuale presidente Meloni, quando l’Air Force Renzi rimane nell’hangar da 5 anni a fare la muffa”.
La posizione del Movimento 5Stelle
Meno netta, ma comunque tranchant la posizione espressa dal capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle Francesco Silvestri, che oggi fuori da Montecitorio ha dichiarato ironico, “Si sentono i re della foresta”. Mentre il leader del suo stesso partito, Giuseppe Conte si è così espresso: “Il fatto, immagino confermato, perchè non smentito, rappresenta un segnale devastante della politica in un momento di tagli lacrime e sangue. Lasciano a terra i cittadini” con la manovra “e fanno di un mezzo di trasporto un privilegio”.