Mondiali 2030, Gravina svela. “Li abbiamo rifiutati”. Il motivo è clamoroso

Il presidente della Federcalcio ammette che c’è stata una trattativa e una possibilità di organizzare la manifestazione iridata, ma ha detto no

Il contropiede di Gravina sorprende tutti. Forse pure diversi esponenti politici. Una presa di posizione da parte del presidente della Federcalcio che sorprende e spiazza parecchio, anche per la grande opportunità che ha avuto l’Italia, ma che lui in prima persona, per responsabilità diretta e per il ruolo che occupa, ha declinato con forza e, forse, quasi con un pizzico di disprezzo. E così davanti alla possibilità che il nostro paese potesse ospitare i mondiali del 2030 con Egitto e Arabia Saudita, il presidente Gravina ha ringraziato e rifiutato la possibilità di essere un paese ospitante per il caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso al Cairo il 3 febbraio del 2016 da persone che lavoravano per il governo egiziano.

Il presidente
Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha detto no ad Egitto e Arabia Saudita per i mondiali del 2030 (Ansa Notizie.com)

La rivelazione del rifiuto di qualche mese fa è arrivata da Gabriele Gravina in persona che, durante un’intervista a Tv2000 ha svelato che l’Italia ha detto decisamente no nell’organizzare insieme i mondiali del 2030 con Egitto e Arabia Sauditaper ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori. Non si può far finta di nulla sempre”.

“Era una grande possibilità, ma ci sono cose più importanti”

Il caso
La famiglia Regeni, papà Claudio e mamma Paola, durante una conferenza stampa (Ansa Notizie.com)

Una presa di posizione, quella di Gabriele Gravina, che farà discutere, forse, di sicuro è una mossa che ha colto di sorpresa gran parte del mondo politico, anche perché l’opportunità era davvero importante. E così la motivata per intero il presidente della Federcalcio: “Nel mondo dello sport sono fondamentali le questioni morali. Parliamo sempre di valori, cerchiamo di testimoniare ai giovani quanto sia fondamentale l’immagine, coltivare sì la passione ma nel rispetto dei grandi valori dello sport. In un momento di espansione del fenomeno della globalizzazione gli interessi predominano, lo viviamo negli ultimi tempi in maniera esponenziale, l’abbiamo vissuto come Federazione italiana gioco calcio rifiutando una proposta di organizzazione insieme all’Arabia Saudita del campionato del mondo 2030″.

Per il presidente della Figc Gabriele Gravina, ospite del programma ‘Soul’ su Tv2000 non era un argomento su cui ci si può passare sopra come se niente fosse: “L’abbiamo fatto convinti, pur coscienti della grande possibilità di successo di quell’abbinamento insieme all’Egitto: Egitto, Arabia Saudita e Italia. Lo abbiamo fatto per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori. Non si può far finta di nulla sempre”.

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