Corrado Barazzutti, ex capitano della nazionale di tennis, in esclusiva ai nostri microfoni: “E’ un successo storico. E questa squadra può durare tanti anni”.
L’Italia riporta la Coppa Davis nel nostro Paese dopo 47 anni di assenza. Un successo arrivato dopo due anni di duro lavoro da parte dei ragazzi guidati da Filippo Volandri. E noi di questa vittoria ne abbiamo parlato con Corrado Barazzutti, ex capitano della nazionale di tennis oltre che presente in quel 1976 quando gli azzurri alzavano per la prima volta il trofeo.
Corrado Barazzutti, possiamo parlare di successo storico.
“Assolutamente sì. Dopo tutto questo tempo è un successo storico. E’ una grande vittoria di questa bellissima e giovanissima squadra e di un grande Sinner“.
Ragazzi giovani e che possono aprire un ciclo. Con il rientro di Berrettini l’Italia potrebbe diventare la squadra da battere considerando che, esclusa la Russia, nessuna nazionale ha due tennisti di alto livello.
“In effetti l’unica squadra attrezzata per singolo e doppio è la Russia, ma sappiamo bene che attualmente non può partecipare. Questa è una nazionale che ha un grande futuro e che potrà durare tantissimi anni. Sono certo che aprirà un ciclo“.
Barazzutti: “Sinner potrebbe diventare numero uno al mondo già nel 2024”
Vittoria che potrebbe permettere magari anche Musetti e Sonego di cambiare passo dopo un periodo non facile?
“Io dividerei i due casi. Musetti ha 21 anni, ha raggiunto quest’anno il suo best ranking. Dire che è stata una stagione deludente mi sembra un pochino esagerato. Sicuramente Sinner sarà di stimolo per tutto il tennis italiano“.
A proposito di Sinner, lo vedremo numero uno già nel 2024?
“Io penso che se riuscirà a vincere uno Slam allora ci sono buone possibilità che diventi da subito il numero uno al mondo. Dipenderà molto dalla sua capacità di tenere questo livello alto per tutta la stagione. Se continuerà a giocare come fatto ultimamente, avrà ottime chance di balzare in testa al ranking“.
In questa Coppa Davis abbiamo visto in doppio Sinner e Sonego. Sono loro la coppia del futuro per l’Italia?
“Sì, penso proprio di sì. Sono una coppia che funziona molto bene“.
