Caso Crosetto, Galletti a Notizie.com: “In Italia da anni è venuto meno il galateo istituzionale” e su giustizia: “Basta riforme a costo zero”

Dopo le polemiche nate con l’intervista che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha rilasciato al Corriere della Sera, è il momento di una riflessione.

Stando ai rumors, nel centrodestra emergerebbe il timore che una parte della magistratura, le cosiddette toghe rosse, possano scatenare una bufera giudiziaria nei confronti del governo, con l’obiettivo di “ostacolare” le elezioni europee.

Abbiamo chiesto un parere all’avvocato Antonino Galletti, componente del consiglio generale della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Roma. Ha fatto parte del Consiglio giudiziario della Corte di Appello di Roma e ed è stato presidente dell’Ordine degli Avvocati della Capitale. “Il ministro ha fatto una valutazione politica che per poter avere un fondamento, necessita di riscontri. Allo stato è solo un’ipotesi e non ci sono prove”, ha dichiarato.

Antonino Galletti
Antonino Galletti – notizie.com

È una valutazione legittima?
Sì, è legittima. Si può discutere sull’opportunità che la faccia un ministro in carica. Ma è pur vero che il galateo istituzionale – che prevede un dialogo tra i poteri dello Stato evitando contrasti e accuse reciproche – nel nostro Paese è venuto meno da anni. Quella di Crosetto è un’opinione espressa nella dialettica politica e che può essere contrastata da altre opinioni più o meno autorevoli”. 

Lei è un avvocato. Qual è il suo parere da esperto?
Allo stato non mi pare che ci siano avvisaglie di questo tipo. Non so se il ministro sia a conoscenza di fatti specifici. Ma se lo fosse, farebbe bene a denunciare all’autorità giudiziaria. Del resto anche il governo, attraverso il ministro della Giustizia, avrebbe la possibilità di esercitare attività ispettiva. Avrebbe tutti gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per fare verifiche ed eventualmente scongiurare comportamenti contrari alla legge”.

Guido Crosetto
Guido Crosetto (Ansa Foto) – notizie.com

Intanto il governo sta andando avanti con la riforma della giustizia. Che idea si è fatto del decreto che contiene la valutazione dei magistrati?
“Intorno alla giustizia si continuano a fare interventi poco utili e soprattutto a costo zero. Abbiamo una situazione drammatica in cui manca oltre il 20% dei magistrati e oltre il 30% del personale amministrativo. Gli addetti del Pnrr lasceranno inevitabilmente gli incarichi per scadenza dei contratti a fine 2026. In questa situazione credo che le riforme su norme e codici o la valutazione dei magistrati, potranno avere un rilievo, ma non sono decisive. Mi rendo conto che per chi fa politica è più facile fare riforme che mettere mano al portafoglio, assumere personale e metterci nella condizione di lavorare. C’è poi una considerazione ancora più drammatica da fare sulla situazione dell’edilizia giudiziaria. I tribunali cascano a pezzi e quasi tutti in sedi inadeguate. Per non parlare delle infrastrutture telematiche sulle quali è meglio stendere un velo pietoso. Soltanto adesso sta partendo la telematica per il giudice di pace, dopo la pandemia è partita quella per il processo penale. Ma in un momento in cui il mondo parla di intelligenza artificiale, noi della giustizia ancora arranchiamo con molte difficoltà. Servono più soldi e investimenti. Intervenendo su questi tre profili sicuramente la situazione migliorerebbe”. 

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