L’ex calciatore del Barcellona presto conoscerà la sua pena, e la vittima non ha intenzione di raggiungere un accordo con la difesa
Tiene ancora banco la vicenda legale di Dani Alves. Infatti, la giovane, che ha denunciato l’ex giocatore del Barcellona per stupro, ha spiegato che non è riuscita ancora a raggiungere nessun accordo con la difesa, nonostante ci siano state alcune conversazioni, come ha espressamente richiesto il calciatore. La ragazza ha sottolineato, poi, che il danno morale e le conseguenze che ha subito sono “irreparabili”.
All’interno di un comunicato, Ester García, legale del pubblico ministero della vittima, precisa che finora non è riuscita a raggiungere alcuna intesa con la difesa del brasiliano, date le “diverse posizioni delle parti circa l’estrema gravità del fatto”. La Procura chiede 9 anni di reclusione per l’ex Juventus, tra le altre, e il pagamento di 150.000 euro come risarcimento. La denunciante non ha intenzione di rinunciare ai soldi che le potrebbero spettare, e ciò lo ha comunicato al gip lo scorso agosto nel relativo procedimento, prima della presentazione degli atti di accusa. Il processo per violenza sessuale è comunque già avvenuto per Dani Alves.
La situazione
Il brasiliano, tra l’altro, ha pagato i 150.000 euro che il gip gli aveva fissato nell’ordinanza d’accusa per coprire un possibile risarcimento alla vittima. Proprio su quelli la sua difesa sta spingendo e sta cercando di fare leva per ottenere e concordare una riduzione di pena che porti al minimo possibile la sua permanenza in carcere per il reato di violenza sessuale. La dichiarazione della pubblica accusa, però, attacca tutte le “informazioni distorte ed errate” che i media negli ultimi mesi hanno pubblicato e fatto girare. In particolare si riferisce alle conversazioni tra le parti, che non hanno portato i risultati sperati e per le quali l’avvocato si riserva “opportune azioni legali” contro coloro che diffondono notizie false che mirano solamente ad aumentare la pressione e il danno subito dalla persona lesa. La situazione, perciò, si fa molto più intricata e complicata.
“Comprendiamo il dovere di informazione e l’interesse mediatico che questa procedura giudiziaria suscita, quando una persona nota viene perseguita, tuttavia, questo estremo non legittima la pubblicazione e/o la diffusione di informazioni il cui unico risultato è quello di aumentare l’evidente sofferenza della vittima”, ha aggiunto la nota, che è stata chiara per quanto riguarda le prossime mosse sulla vicenda. Dani Alves, comunque, aspetta ancora di sapere il suo destino, che probabilmente non sarà roseo.