L’Istat rivede le stime trimestrali sulla crescita, registrando un Pil in aumento dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti e dello stesso periodo del 2022.
Nella stima di ottobre il tasso di crescita era nullo. Cresce anche il tasso di occupazione fino al 61.8%, mentre l’inflazione, secondo le stime preliminari Istat, scende allo 0,8%.
“La situazione che stiamo vivendo è difficile, ma nonostante ciò l’economia italiana segna in positivo”. A Notizie.com, Francesco Filini, deputato nella Commissione Finanze e responsabile del programma per Fratelli d’Italia.
La crescita del Pil
“Stiamo attraversando un periodo particolarmente difficile, segnato soprattutto dall’alta inflazione e il conseguente rialzo degli interessi per contrastarla, oltre che uno scenario geopolitico particolarmente complesso. Sappiamo che quando si alzano i tassi di interesse, l’economia va in sofferenza. Tant’è che nel panorama europeo abbiamo la Germania, prima economia, fortemente in recessione”, spiega Filini.
Nonostante la situazione però, “l’Italia riesce a tener botta. Nella prima parte del 2023 c’è stata una crescita oltre le aspettative, poi nel secondo semestre, un rallentamento fisiologico in linea con l’Eurozona. La crescita dello 0,1% non è quello che auspichiamo però è comunque un segnale”, aggiunge.
La Borsa ai livelli pre-crisi
“L’ultimo dato finanziario della Borsa dice che è tornata ai livelli pre-crisi del 2008. Tutti credono in quello che sta facendo l’Italia, anche le agenzia di rating che non sono mai state tenere col nostro sistema. Gli investitori continuano a credere nell’Italia e anche i cittadini: famiglie italiane hanno acquistato molti titoli del debito pubblico con emissioni speciali. In questo quadro così complesso l’Italia c’è e si sta facendo valere”.
Scende l’inflazione
Secondo le stime preliminari Istat, l’inflazione scende allo 0,8%, ma rimane ancora in crescita del 5,8% su base annua. I dati sono ancora provvisori, ma l’andamento dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra un -0,8% su base annua dal +1,7% di ottobre.
Il calo risente anche dell’andamento dei prezzi dell’energia. I beni alimentari e per la cura della casa e della persona sono al +5,8% rispetto al +6,1% del mese precedente.
“Siamo fiduciosi che l’inflazione cominci a scendere in maniera più marcata nella prima parte del 2024, per poi tornare ai livelli che tutti auspichiamo. Questo comporterà un abbassamento dei tassi di interesse, quindi a una ripresa economica più agevole”, auspica Filini, rivendicando le politiche messe in campo dal governo Meloni per aiutare i redditi medio-bassi: “Di fronte all’inflazione il governo si è concentrato sostenendo i redditi medio-bassi e le famiglie, con una serie di provvedimenti, restituendo più potere di acquisto nelle buste paga dei lavoratori, dando incentivi alle famiglie con figli e attraverso misure come la carta del Ministero dell’Agricoltura per sostenere le famiglie in difficoltà”.
Sale l’occupazione
Sempre i dati Istat registrano l’aumento dell’occupazione in Italia anche a ottobre. Il numero degli occupati è di 23 milioni 694mila, e rispetto a ottobre 2022 registra un aumento di 455mila dipendenti permanenti e 66mila autonomi. Il numero dei lavoratori con contratto a tempo determinato è inferiore a 64mila. Il tasso di occupazione sale al 61,8%.
“Credo che i dati sul lavoro siano il fiore all’occhiello di questo governo e il tratto distintivo delle politiche di Giorgia Meloni e del suo esecutivo. Fin da subito si è deciso di adoperare una stretta su tutto il complesso dei sussidi degli anni passati, tra cui il reddito di cittadinanza. E si è detto agli italiani che per uscire dalla crisi bisognava mettersi a lavorare sia per un riscatto sociale personale che per la Nazione. Per incentivare il mercato del lavoro sono stati previsti sgravi e incentivi soprattutto per le imprese, che oggi scoprono che conviene assumere a contratto a tempo indeterminato i lavoratori. Questo ha rivoluzionato il mercato del lavoro perché in un solo anno sono stati creati più di mezzo milione di posti di lavoro: un vero e proprio record. Il tasso di occupazione al 61,8 non si era mai registrato in Italia”.