Nonostante la sua morte, le indagini su Matteo Messina Denaro non si fermano. I carabinieri del Ros hanno arrestato una persone nelle prime ore di oggi 5 dicembre.
La morte di Matteo Messina Denaro non ha chiuso le indagini sul boss e sulle persone che lo hanno aiutato negli anni scorsi. Inchiesta che, come riportato da Il Messaggero, in queste ultime ore ha portato all’arresto di una donna ritenuta molto vicina all’ex numero uno della cosca di Trapani.
Si tratta di Martina Gentile, figlia della maestra Laura Bonafede e amante di Matteo Messina Denaro. Il giudice nei confronti della donna ha emesso un mandato di custodia cautelare ai domiciliari alla luce di alcune prove emerse negli ultimi giorni. Infatti, la Procura per lei aveva già chiesto il carcere in passato, ma il gip aveva rifiutato per la mancanza di indizi sufficienti. Ora la situazione sembra essere completamente cambiata e per lei si è deciso l’arresto.
Le accuse nei confronti di Martina Gentile
Le accuse nei confronti di Martina Gentile sono quelle di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravante. Stando a quanto ricostruito dagli stessi inquirenti, la giovane avrebbe portato alcuni pizzini per il boss a Palermo con la figlia nel passeggino. Ad oggi non si hanno informazioni a chi erano indirizzati questi messaggi e l’indagine in questo momento si sta concentrando proprio su questo passaggio per chiarire meglio alcuni punti.
Si tratta di una nuova svolta importante in questa inchiesta e gli inquirenti non hanno nessuna intenzione di fermarsi. Nei prossimi giorni potrebbero esserci sicuramente delle novità importanti sulla latitanza di Matteo Messina Denaro.
Le indagini su Matteo Messina Denaro non si fermano
L’arresto di Martina Gentile conferma che le indagini su Matteo Messina Denaro non si fermano. Gli inquirenti sono al lavoro per capire chi ha aiutato il boss durante la sua latitanza e i punti da chiarire sono ancora diversi. Ora l’attenzione degli investigatori è su chi erano i destinatari dei pizzini che la figlia dell’amante ha portato a Palermo in questi anni. Un passaggio sicuramente fondamentale per un’inchiesta che potrebbe presto arrivare ad una svolta..