L’ex magistrato Gianrico Carofiglio in un’intervista a ‘La Stampa’ attacca duramente la maggioranza per la posizione presa nella vicenda del gioielliere condannato.
La condanna al gioielliere per aver ucciso i rapinatori sta facendo molto discutere. Matteo Salvini ha espresso solidarietà all’uomo, una posizione che ha provocato diverse polemiche. Sulla vicenda è intervenuto anche Gianrico Carofiglio in un’intervista rilasciata a La Stampa.
“Non voglio commentare le parole di Salvini – ha detto Carofiglio – secondo me in questo caso non siamo assistendo alla contrapposizione fra poteri dello Stato. Io trovo eticamente molto censurabile il fatto di far fruttare le vicende tragiche, con persone morte e vite distrutte, per un tornaconto politico“.
“La condanna è giusta”
Per Carofiglio la condanna “giuridicamente è corretta. Sono state concesse due attenuanti: quelle generiche, che riguardano le condizioni personali del reo e il fatto che fosse incensurato, e quella della provocazione, a dimostrazione che i giudici hanno comunque tenuto conto della situazione e della serie di rapine subite da quell’uomo, che naturalmente è una vittima di quella storia pur avendo fatto una cosa tremenda. Senza queste attenuanti poteva arrivare un ergastolo“.
Sul perché non è stata considerata legittima difesa, l’ex magistrato spiega: “Io immagino questa situazione: un negoziante subisce tra rapine di seguito. Un giorno riconosce in casa i rapinatori e li va a trovare uno a uno a casa per ucciderli. Io credo che nessuno definirebbe lecito un comportamento simile. Ma quello che ho descritto è molto analogo a ciò che sarebbe successo in questo caso. La legittima difesa è completamente un’altra cosa“.
“Il rischio è quello che i cittadini si sentano autorizzati a parlare in questo modo”
Stando a quanto riferito da Carofiglio in questa intervista, le parole di Salvini “non porteranno ad aumentare i giustizieri solitari, ma c’è la possibilità che i cittadini si sentano autorizzate a parlare allo stesso modo. Se un leader manda questi messaggi, se un politico di vertice dice che puoi pensare, dire ed eventualmente fare tutto quello che ti pare, allora l’effetto è devastante. C’è un imbarbarimento complessivo“.