Quirinale, resa dei conti: corsa a tre con un favorito e due outsider

Alla vigilia del settimo scrutinio la corsa al Quirinale sembra essere diventata una partita a tre, con un grande favorito

Domani potrebbe essere il giorno decisivo. Dopo sei scrutini andati a vuoto, dopo aver bruciato i vari Pera, Nordio, Moratti, Casellati, si arriva alla resa dei conti. I dissapori all’interno del centrodestra hanno amplificato i problemi. Le strategie studiate dai leader del centrosinistra si sono rivelate produttive. L’asse Letta-Conte-Renzi, ha fatto alzare il muro su tutti i candidati proposti.

Ed ora? Alla vigilia della settima votazione sembrano tre i candidati più papabili: Elisabetta Belloni, Mario Draghi e Sergio Mattarella. L’attuale Premier è rimasto fino ad oggi nell’ombra. Il suo nome, tirato in ballo più volte è stato oggetto di discussioni e divisioni. L’ex Governatore di Bankitalia potrebbe contare sull’ok delle attuali forze di Governo, Lega compresa. Gli ultimi incontri con Salvini dimostrano che il rapporto è solido e produttivo. Dubbi da Fratelli d’Italia e da Forza Italia, ma oggi il nome di Draghi potrebbe tornare in pole. “Se lo vogliono – ha detto Ignazio La Russa di Fdi – hanno i numeri per farlo”. 

Il Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica italiana – Getty Images

Oltre all’attuale primo ministro c’è in ballo la candidatura di Elisabetta Belloni, diplomatica ora alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Il suo nome era stato proposto come candidato alla Presidenza del Consiglio nel maggio 2018, carica mai ricoperta. Prima donna nella storia della Farnesina a essere nominata Segretario generale e prima donna in Italia alla guida dei servizi segreti. Elisabetta Belloni è tra quelle che hanno infranto, da tempo, il tetto di cristallo. Ora punta a diventare la prima donna Presidente della Repubblica. Intorno al suo nome c’è il gradimento di Fratelli d’Italia, della Lega e di (parte) di Forza Italia.

Alle spalle dei due rimangono le figure di Pier Ferdinando Casini e di Sergio Mattarella. Nonostante il Presidente uscente abbia più volte dichiarato di non essere disponibile ad un secondo mandato, il suo nome (oggi il più votato nel sesto scrutinio) resta sempre un’ancora di sicurezza a cui aggrapparsi nel caso in cui la nave dovesse naufragare. “Magari fosse ancora lui”, aveva detto Letta alla vigilia del primo scrutinio. “Non escludo l’ipotesi che possa esservi anche un Mattarella bis, sarebbe una forzatura nei confronti di Mattarella e oltremodo scorretto ma al venerdì mattina o la vicenda si risolve nelle prossime ore o questa ipotesi è in campo con tutta la sua forza”, ha invece dichiarato Matteo Renzi. Poche ore e il nodo (forse) potrebbe sciogliersi.

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