Martina Semenzato, presidente della commissione parlamentare sul femminicidio, in un’intervista a ‘Il Messaggero’ svela le sue idee per contrastare la violenza.
Martina Semenzato ha davanti forse la sfida più dura e importante della sua carriera politica. L’esponente di Coraggio Italia è il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e in un’intervista a Il Messaggero svela i prossimi passi per cercare di porre fine a questi episodi.
“Dobbiamo parlare di violenza di genere attraverso nuovi linguaggi – spiega la Semenzato – ho intenzione di portare la Commissione all’esterno e coinvolgere la società civile. L’obiettivo è sempre quello di lavorare in maniera corale per contrastare questi episodi. Dobbiamo scollinare e parlare di donne, di violenza di genere e di femminicidio sempre e non solo in occasione di alcune ricorrenze come il 25 novembre o l’8 marzo“.
L’invito della Semenzato: “Cambiano linguaggio”
Il presidente della Commissione propone di cambiare linguaggio e per farlo “mi sono ripromessa di portare questa Commissione fuori dal Palazzo e per farlo ho creato i ‘Taccuini’: appuntamenti bimestrali che coinvolgono la società civile“.
La Semenzato parla anche del gender gap ribandendo che questo “esiste ancora come il divario retributivo. Ma io dico sempre che noi non dobbiamo rincorrere o emulare gli uomini. Bisogna semplicemente avere le stesse opportunità e abbiamo l’obbligo di lavorare per raggiungere questo obiettivo. E’ evidente che le la donna sono presenti delle difficoltà dovute alla conciliazione tra vita personale, lavorativa e familiare“.
“Bisogna agire su prevenzione e cultura”
La Semenzato ricorda che per i femminicidi “le leggi e le pene ci sono. Nonostante questo ogni volta che parliamo di condanne siamo già sconfitte perché nel peggiore dei casi la donna è stata stuprata o violentata. Aumentare la pena significa lavorare sempre sulla parte finale. Noi, invece, abbiamo l’obbligo di agire su prevenzione e cultura. In primis sulla cultura del rispetto perché riguarda la società civile“.
Infine l’esponente di Coraggio Italia lancia un chiaro messaggio alle giovani di oggi: “Bisogna investite sulla propria autonomia mentale ed economica. A quelle in difficoltà dico di denunciare perché vuol dire mettere in luce“.