L’input di Alfieri: “Si deve correre per le liste delle elezioni europee”

Il responsabile per le Riforme Dem lancia un piccolo monito e allarme per non farsi trovare impreparatio

Correre e farlo in fretta, altrimenti il rischio di trovarsi davanti a qualcosa che potrebbe nuocere e non favorire il Partito Democratico. Fare le cose per bene, in fretta, ma per per bene. “Dobbiamo accelerare sulle liste per le Europee, non ci sono dubbi“, la sintesi del senatore Alessandro Alfieri, colui che è responsabile Riforme nella segreteria Pd ed è tra i più forti e autorevoli nell’area Bonaccini. Il suo è un piccolo monito, anche perché la segretaria Schlein non ha ancora dato il via libera alle candidature.

L'allarme
Ci sono le elezioni europee a giugno e i partiti sono un po’ in ritardo sulle candidature (foto X-Notizie.com)

All’interno del Pd c’è chi scalpita per sapere e per come dovrà organizzarsi in vista delle elezioni europee, ma anche tanti vogliono sapere quale sarà la decisione sugli uomini e donne che verranno portati avanti e soprattutto con quali criteri. Ed è su questo che Alfieri, intervistato da Repubblica, spinge parecchio: “In questa due giorni di riflessioni sui contenuti, il Pd ha voluto dare il messaggio di essere la principale alternativa a Meloni. Ora però va avviata la discussione sulle figure migliori da mettere in campo garantendo pluralismo e apertura. Sono elezioni cruciali, per gli equilibri europei”.

“Dobbiamo prendere delle decisioni, aspettiamo Schlein ma si deve fare in fretta”

Il senatore
Alessandro Alfieri deputato Dem e responsabile Riforme Pd (foto X Notizie.com)

Si deve accelerare, insomma, e senza pensarci poi così tanto, questa la sintesi del senatore Alfieri: “Direi di sì, la segretaria deve accelerare un po’. I collegi sono enormi, col voto di preferenza. I candidati devono poter partire subito, per il successo del Pd“. Il dibattito è acceso, anche un po’ il confronto sui nomi, anche perché la Schlein vuole le liste aperte e non una scelta o una conta tra le varie correnti del partito come è sempre stato fatto, soprattutto adesso che le primarie non esistono più.

Servirà un mix di profili. Abbiamo alcuni tra i migliori amministratori locali d’Italia al termine del mandato. Parlamentari che hanno ben operato in Europa e a Roma. Ed esterni che diano un segnale di apertura“, osserva Alfieri che poi alla domanda se la segretaria Schlein si candiderà o meno, risponde con diplomazia: “Dipenderà da lei e dalle valutazioni che farà, immagino coinvolgendo il gruppo dirigente. Lei federatrice come vuole Prodi?. È d’accordo con Prodi, può fare lei la federatrice? La comunità del Pd lavorerà per il miglior risultato possibile alle Europee ed essere il baricentro dell’alternativa al governo”.

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