Caso Fedez, la Regione Lombardia lo corregge: la nota ufficiale

Caso Fedez, la Regione Lombardia lo corregge: la nota ufficiale diramata sul loro sito 

Dopo la frecciatina lanciata dalla premier Giorgia Meloni sul palco dell’Atreju, nella mattinata di ieri domenica 17 dicembre, in cui si era scagliata contro Chiara Ferragni (anche se non aveva mai fatto il suo nome) non si è fatta attendere la risposta. Prima, però, ci aveva pensato il compagno della nota influencer, Fedez. Quest’ultimo, attraverso alcune storie sul sul account ufficiale di Instagram, ha voluto rispondere alla premier rinfacciando quello che lui e la moglie avevano fatto nel periodo della pandemia per contrastare la lotta al Covid.

Svelati i dati ufficiali
La Regione Lombardia corregge Fedez (Ansa Foto) Notizie.com

Ovvero con la creazione di numerosi posti letto nella Regione Lombardia. In particolar modo sull’ospedale in Fiera di Milano. Nel frattempo è arrivata la risposta da parte della Regione che, in qualche modo, ha voluto correggere il cantante. Questa la nota ufficiale: “Sono state importanti, meritevoli e utili siano state tutte le raccolte di donazioni che hanno permesso di realizzare strutture e tensostrutture in cui ricoverare i pazienti più gravi, come quella organizzata dall’artista e da sua moglie Chiara Ferragni, accanto all’ospedale San Raffaele di Milano”.

Fedez, la Regione lo corregge: i numeri ufficiali

Una nota che hanno voluto continuare in questo modo: “I posti letto di terapia intensiva che sono stati ricavati nella struttura realizzata grazie alle donazioni raccolte da Fedez e Ferragni erano 14 e non 150. All’ospedale in Fiera, invece, grazie alle donazioni di oltre 6.000 donatori privati, anche semplici cittadini, si è potuto realizzare un vero reparto di terapia intensiva con 157 posti letto, che ha potuto ricoverare e curare 538 pazienti”.

Svelati i dati ufficiali
La Regione Lombardia corregge Fedez (Ansa Foto) Notizie.com

Una nota che prosegue così: “Anche sui tempi di entrata in funzione delle due strutture occorre ricordare che dal primo paziente ricoverato nella tensostruttura del San Raffaele, il 23 marzo 2020, a quello ricoverato in Fiera, il 6 aprile 2020, sono trascorsi solo 14 giorni, motivati dalla differente complessità degli interventi e dal numero assolutamente più elevato dei posti letto messi a disposizione nell’ospedale in Fiera”.

Una precisazione che si conclude in questo modo: “Era assolutamente doverosa da parte di Regione Lombardia per ringraziare ancora una volta i 6.000 donatori dell’Ospedale in Fiera che, con la loro grande sensibilità, hanno permesso di curare e salvare la vita a centinaia di malati. Questo episodio di generosità non deve rischiare di essere ‘svalutato’ da dichiarazioni imprecise e fuorvianti, che poco c’entrano con i gesti di solidarietà che tanti lombardi hanno manifestato durante la pandemia”.

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