Fratelli d’Italia vuole rendere obbligatoria la presenza della rappresentazione della natività in tutti gli istituti scolastici, ma non tutti i dirigenti si sono mostrati d’accordo
Cercando di salvaguardare abitudini consolidate anche dal punto di vista religioso, Fratelli d’Italia ha presentato un disegno di legge al Senato per blindare proprio tutte le tradizioni cristiane. Un modo per impedire di cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado.
“Presepe” è una parola che deriva dal latino “praesaepe” e significa “mangiatoia”. Se ne trova testimonianza nei Vangeli di Luca e Matteo dove si riporta la nascita di Gesù, che avvenne a Betlemme, quando Maria e Giuseppe vi arrivarono per essere censiti come indetto su ordine da Roma. A qual punto, non riuscendo a trovare alloggio in nessuna locanda, si ripararono in una stalla. Le prime tracce storiche del presepe si vedono tra il 200 e il 300, quando i cristiani raffigurano nelle catacombe e nei loro luoghi di preghiera, Maria con il piccolo Gesù in grembo.
Salvaguardare le tradizioni
Un disegno di legge per difendere le nostre tradizioni più antiche. Fratelli d’Italia scende in campo deciso contro la tendenza di sostituire le festività cristiane proprie della nostra cultura con ricorrenze “politicamente corrette e più inclusive”. Il partito del leader della maggioranza di Governo Giorgia Meloni, ha presentato al Senato un decreto legge secondo il quale “non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado“. E per i presidi e i dirigenti scolastici che acconsentono alla rimozione della natività a scuola potrebbero essere presi provvedimenti disciplinari. L’iniziativa è stata presentata da Lavinia Mennuni, senatrice di FdI e prima firmataria del ddl, “da qualche anno assistiamo ad inaccettabili e imbarazzanti decisioni di alcuni organi scolastici che vietano il presepe nelle scuole o ne modificano l’essenza profonda modificando ad esempio la festa del Natale in improbabili festività dell’ inverno per non offendere i credenti di altre religioni. Con la proposta di legge che ho presentato e che è stata firmata da molti parlamentari”, prosegue la senatrice, “non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado. E’ assolutamente fondamentale salvaguardare e tutelare quelle che sono in fondo le nostre radici culturali che nel presepe hanno un altissimo esempio”.
L’ultimo esempio
Proprio in questi giorni prenatalizi è arrivato l’ultimo esempio di questa deriva politicamente corretta o inclusiva. In occasione del Natale il parroco don Vitaliano Della Sala, nella chiesa dei santi Pietro e Paolo a Capocastello di Mercogliano, in provincia di Avellino, ha voluto allestire nella sua parrocchia un presepe originale, che si allontana dalla Sacra Famiglia composta da Gesù, Maria e Giuseppe. Nella raffigurazione della Natività, Gesù bambino questa volta è contornato da due Marie. Una scelta che ha scatenato ovviamente le polemiche dei parrocchiani sorpresi di questa scelta controcorrente del parroco. “Volevo trasmettere un messaggio importante e potente contro l’omofobia ovvero contro tutti gli atteggiamenti e i pensieri di avversione nei confronti dell’omosessualità e delle famiglie arcobaleno”. Un segno di vicinanza alle persone della comunità Lgbt. “Il disprezzo, anche da parte di settori della Chiesa cattolica nei loro confronti e la loro condanna a prescindere, senza un confronto serio e onesto, è una sorta di pennellata di tenebre che contribuisce a dipingere la notte del nostro tempo”, ha fatto sapere il sacerdote.
Monta anche la polemica per la decisione presa da Fratelli d’Italia con il disegno di legge per le scuole e immediate sono arrivate le prime reazioni. “Bisogna certamente tener presente la tradizioni del Paese ma imporle per legge è fuori luogo. Ci sarà comunque modo, nel dibattito parlamentare, di valutare bene il da fare“, ha detto all’Ansa Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Associazione presidi, a proposito del presepe obbligatorio a scuola,